Ue, migranti: Paesi dell’Est minano accordo
14 Settembre 2015
di redazione
Il consiglio europeo dei ministri dell’interno conferma la redistribuzione dei 40 mila richiedenti asilo dall’Italia e dalla Grecia verso gli altri stati della Ue, ma per adesso mette nel limbo la suddivisione degli altri 120 mila migranti, rimandando la decisione al prossimo vertice previsto per l’8 e il 9 ottobre. A pesare, il no dei Paesi dell’Europa dell’Est, che ottengono "flessibilità" sulla redistribuzione. Confermate le azioni di contrasto contro gli scafisti della missione EuNavForMed.
Per quanto riguarda la redistribuzione dei 40 mila profughi, proposta presentata nel maggio scorso dalla Commissione europea e approvata a luglio dai capi di stato e di governo, resta il principio della redistribuzione volontaria (per l’esattezza di 32 mila profughi). Danimarca e Regno Unito non parteciperanno, mentre gli Stati aderenti riceveranno 6 mila euro per ogni persona accolta. La decisione dovrà essere sottoposta alla consultazione del Parlamento europeo.
Nella bozza conclusiva del Consiglio si afferma che i governi si impegnano "a ricollocare altre 120 mila" profughi indicando che le quote proposte dalla Commissione sono "la base" per un accordo sulla distribuzione. Tuttavia si parla di "flessibilità" circa l’attuazione concreta di tale principio da parte degli Stati. Sulla redistribuzione dei 120 mila profughi pesa il veto dei paesi dell’Est, Slovacchia, Polonia,Repubblica Ceca, e Ungheria, mentre altri Paesi come Regno Unito, Irlanda e Danimarcagodono di una clausola di opt-out.
Intanto, prima l’Austria e subito dopo la Slovacchia e l’Olanda hanno deciso di introdurre controlli temporanei alla frontiera. Nel caso della Slovacchia, si tratta di controlli alle frontiere con l’Austria e l’Ungheria. Ma, al contrario di Berlino, né Vienna né Bratislava hanno informato Bruxelles delle decisioni prese, come invece previsto dalle regole di Schengen.
Per il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, una "strategia corretta" per affrontare l’emergenza immigrazione a livello di Unione europea è quella di "collocare nei 28 Paesi coloro i quali chiedono l’asilo con una distribuzione equa e al tempo stesso organizzare un sistema efficiente dei rimpatri pagato dall’Ue".
"Siamo qui – ha continuato Alfano al suo arrivo a Bruxelles al Consiglio straordinario sulla gestione dei rifugiati – per riaffermare l’esigenza di un’Europa sicura e solidale. Siamo convinti che l’Europa sarà più sicura se i Paesi dell’Europa saranno solidali tra loro. Per farlo serve ricollocare nei Paesi Ue i richiedenti asilo e al tempo stesso lavorare sui rimpatri", ha concluso.
La Ue ha anche autorizzato l’avvio della fase 2 della missione navale EuNavFor Med che prevede l’uso della forza contro gli scafisti nel Mediterraneo. Eunavfor Med potrà operare contro trafficanti di profughi e scafisti in operazioni di ricerca, intercettazione e sequestro delle navi che trasportano clandestini in alto mare.