UE: non si permettano di sindacare la minore tassazione sugli immobili
03 Settembre 2015
La Commissione non può permettersi di giudicare la distribuzione del carico fiscale di un Paese come l’Italia. L’ideologia dello spostamento dalle persone alle cose, che in Italia sono le case, ha già prodotto l’esito di una nazione bloccata nel suo diffuso patrimonio illiquido diventato fonte di insicurezza e di contrazione dei consumi. Piuttosto, non si tratta solo di detassare la prima casa ma di vincolare i comuni a comportamenti virtuosi nelle spese e nelle tasse attraverso i fabbisogni standard e la sanzione dei commissariamenti. Meno tasse sul patrimonio immobiliare significano rianimare il relativo mercato, liberare la propensione a consumare, favorire il credito alle piccole imprese e alle famiglie. Dello stesso avviso, il Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, secondo cui: “Le agenzie di stampa rendono noto che fonti europee non meglio identificate avrebbero espresso contrarietà agli annunci del Presidente Renzi di prossima riduzione della tassazione sugli immobili. C’è da rimanere sconcertati. Evidentemente, i danni causati dalla dissennata politica fiscale in atto dal 2012 – che gli italiani toccano con mano ogni giorno – non sono visibili da Bruxelles e da una burocrazia Ue lontana dalla realtà. Confidiamo che il Governo italiano, nella sua autonomia, operi per il bene del Paese e inizi al più presto una decisa opera di riduzione della tassazione sugli immobili che, per essere efficace, non dovrebbe peraltro essere limitata alla prima casa”.