Ue, Renzi alla Reggia di Caserta: Non siamo telecomandati
16 Gennaio 2016
di redazione
Il presidente del consiglio Renzi continua a polemizzare con Juncker, Bruxelles e la Ue. Renzi assicura che l’Italia manterrà con "onore" gli impegni presi in Europa ma "deve farsi sentire per far finalmente capire che e’ finito il tempo in cui potevano telecomandarci da fuori". Ieri, il presidente della commissione europea Jean Claude Juncker, aveva attaccato duramente il premier italiano, dicendogli di non intestarsi cose fatte dalla Ue.
Nella cornice della Reggia di Caserta, Renzi risponde che il suo governo sta "mettendo le cose a posto" in Italia e vuole più "rispetto" in Europa, parità di trattamento tra tutti i Paesi Ue, una svolta "obamiana" nella politica economica. Peccato che il decennio obamiano ormai sia agli sgoccioli, l’influenza di Washington su Roma invece, a quanto pare, meno. Nelle ultime settimane, la commissione europea ha continuato a chiedere al nostro Paese di non deviare dalla strada delle riforme economiche, del risanamento del debito, e di non forzare sulla richiesta di "flessibilità".
Renzi e Juncker dovrebbero vedersi a febbraio a Roma, mentre alla fine di gennaio il premier italiano sarà a pranzo invitato dalla Merkel. "Di fronte agli scenari di guerra nel mondo, puo’ essere normale fare delle polemiche assurde sul niente?", si è chiesto Renzi replicando all’attacco di Juncker, ricordando le prossime riforme in corso, le norme (annunciate) sulla Pubblica amministrazione, che il governo sembra pronto a varare, per tagliare le partecipate e licenziare i dipendenti fannulloni. Tutte cose che, secondo il premier, l’Europa ci chiedeva da tempo.
"L’Europa si salva con la cultura, non con lo zero virgola. Non puo’ essere soltanto un’accozzaglia di regolamenti da seguire: o è un grande ideale o non è", sintetizza Renzi.