Ue. Sarkozy appoggia la candidatura di Buzek al Parlamento europeo
19 Giugno 2009
di redazione
Berlusconi ha affermato che l’Italia "conta molto" in Europa e ha ribadito di ritenere "assolutamente idonea" la candidatura di Mario Mauro alla presidenza dell’Europarlamento. Parlando di Mauro, Berlusconi ha spiegato che si tratta di un cattolico praticante che però "viene anche dipinto come un integralista. E questo viene fatto passare come un fatto negativo" in un’Europa dove ci sono parecchi protestanti e anche qualche "calvinista". L’Italia continua a lavorare quindi affinché Mauro possa diventare presidente del Parlamento europeo, ma Berlusconi non ha nascosto che in futuro potrebbero esserci anche "altre possibilità". Tra queste, ha citato alcuni portafogli pesanti della Commissione europea o la presidenza dell’eurogruppo che va in scadenza tra un anno e mezzo. Per questa poltrona, ha detto Berlusconi, "vedo bene il nostro ministro dell’Economia, Giulio Tremonti".
Alle domande dei giornalisti sulle voci di una possibile candidatura del ministro degli Esteri al ruolo di Alto commissario per la politica estera europea, il Berlusconi replica: "Franco Frattini voglio tenermelo stretto come ministro del mio governo".
Oggi poi si è confermato un altro duro scoglio contro la candidatura di Mauro. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha deciso di appoggiare la candidatura del polacco Jerzy Buzek come presidente del Parlamento europeo. "È un eccellente candidato, un uomo di qualità: invieremo agli amici dei Paesi dell’Est un segnale estremamente positivo", ha detto il capo dell’Eliseo nella conferenza stampa che ha chiuso il vertice di Bruxelles.
Ma il premier Berlusconi è particolarmente indignato e si scaglia contro il Partito Democratico che ha dichiarato di non avere intenzione di sostenere Mario Mauro alla presidenza del Parlamento europeo. "E’ una vergogna", ha detto il presidente del Consiglio. Quando si trattò di eleggere Romano Prodi alla guida della Commissione europea "noi avevamo dato il nostro voto", ha spiegato il Cav.
Il premier poi aggiunge: "La nuova Commissione europea guidata per una seconda volta da Josè Manuel Barroso non dovrà consentire ai singoli commissari di fare dichiarazioni pubbliche su quelle che sono le relazioni con i singoli governi". Per Berlusconi, infatti, le comunicazioni che Bruxelles intende inviare agli Stati membri dovranno "avvenire riservatamente". E solo il presidente della Commissione "può essere la voce" dell’esecutivo Ue, ha sottolineato ancora Berlusconi aggiungendo "solo lui può esporre gli interventi che la Commissione ritiene di poter fare sui governi europei".