Ue, Stati membri abbassano la quota di finanziamento europeo pro-terremoto
29 Marzo 2017
di Redazione
Nessuno se l’aspettava, eppure la riunione degli ambasciatori dei 28 Stati membri dell’Ue ha rivisto al ribasso la proposta della Commissione Europea, promossa dal presidente Junker, che consentiva il finanziamento al 100% con fondi europei delle spese di ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto e altre calamità naturali, portandolo al 90%.
Secondo indiscrezioni, diversi paesi hanno espresso dubbi sulla proposta della Commissione chiedendo l’inserimento di una quota di co-finanziamento nazionale che, al termine delle trattative, è stata fissata al 10%.
Il rappresentante permanente italiano, l’ambasciatore Maurizio Massari, ovviamente non l’ha presa bene e ha parlato di “discussione assolutamente surreale”. “È evidente a tutti – ha proseguito Massari – che la proposta della Commissione era un atto importante di solidarietà politica nei confronti delle nostre popolazioni terremotate: ma non aggiungeva nuovi fondi, non introduceva nuovi criteri per lo stanziamento, e soprattutto non andava ad inficiare i pilastri della politica di coesione”. Come dire: proprio perché non si trattava di una questione di soldi bensì di “principi” era meglio non “fare le pulci” ad una situazione delicata come quella che riguarda le popolazioni terremotate.
“Abbiamo perso un’ottima occasione per dare un segnale chiaro, semplice e forte a tutti i cittadini europei, che come mai in questo momento storico hanno un profondo bisogno di essere rassicurati sul senso e sui valori dell’Unione europea” ha concluso l’ambasciatore.
Ora la palla passa al Parlamento Europeo dove si preannuncia una discussione piuttosto accesa in materia anche perché diversi eurodeputati italiani hanno bollato come “vergognosa e imbarazzante” la presa di posizione degli ambasciatori degli stati. E pertanto hanno chiesto a Junker di rilanciare la proposta e ripresentarla in occasione della prossima plenaria di Strasburgo.