Ue, Tancredi: Mogherini Lady Pesc? Senza riforma Trattati è incarico di facciata

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Ue, Tancredi: Mogherini Lady Pesc? Senza riforma Trattati è incarico di facciata

01 Agosto 2014

"Mogherini o no, per l’Italia non cambierà nulla. E figuriamoci per l’Europa. Se questi sono i meccanismi di determinazione delle cariche esecutive che immaginiamo per l’Europa, allora è meglio bloccare il processo di integrazione e tornare ad un sistema intergovernativo". A dirlo è Paolo Tancredi, Vicepresidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera dei Deputati, commentando l’ufficializzazione della candidatura, da parte del governo, del Ministro degli Esteri, Federica Mogherini, alla carica di Mr Pesc, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza.

"Non si tratta di un giudizio sulla persona", ha spiegato Tancredi, "ma sul meccanismo di elezione che non prevede tutt’ora alcuna legittimazione democratica delle istituzioni Ue e dei Commissari, a parte l’iniziale attuazione in questo senso del Trattato di Lisbona che prevede un legame maggiore tra il Presidente del nuovo esecutivo e il corpo elettorale europeo. E non è un caso che Jean-Claude Juncker non abbia potuto evitare nel suo discorso di insediamento al Parlamento europeo i temi principali della campagna elettorale".

"Sono condivisibili", aggiunge Tancredi, "le posizioni espresse dal Premier Renzi sulla necessità di sbloccare meccanismi di crescita nel continente, per favorire anzitutto nuove opportunità occupazionali per i giovani, gestire in modo congiunto e a livello europeo i fenomeni migratori, giocare un ruolo di player internazionale, direttamente coinvolto nelle aree di maggiori crisi e di grandi opportunità, quali il Medio Oriente e l’Africa, oltre a recuperare un rapporto di vera partnership con la Russia". "Ma si tratta – spiega – di obiettivi che l’Europa, così com’è ora, non riuscirà a raggiungere se non parlerà con una voce sola e se le sue istituzioni non avranno quella forza politica che solo la legittimazione democratica può assicurare".

"Se vuol cambiar verso all’Europa", sottolinea il Vicepresidente della Commissione Politiche Ue della Camera, "Renzi conduca una battaglia per la revisione dei Trattati, in modo da archiviare trattative burocratiche e legare i suoi organi esecutivi alla volontà popolare". "In caso contrario, gli interessi europei non potranno mai avere la meglio su determinati, seppur legittimi, egoismi statali. Così come i leader dei nostri partner internazionali continueranno a considerare interlocutori di serie A i Capi di Stato e di Governo degli stati membri, e non i vari Mr Pesc o altri Commissari europei dalla dubbia efficacia e forza politica" conclude Tancredi.