Ue. Turchia. Frattini, associare AKP di Erdogan a PPE

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Ue. Turchia. Frattini, associare AKP di Erdogan a PPE

19 Giugno 2010

Continuare a tenere "aperte" le porte dell’Europa alla Turchia, lanciando verso Ankara "messaggi positivi". Su questo si sono trovati tutti d’accordo i ministri degli Esteri del PPE ospitati ieri ed oggi dal titolare della Farnesina Franco Frattini per colloqui informali tra le mura del Sacro Covento della Basilica di San Francesco ad Assisi.

All’incontro, per la prima volta, ha partecipato anche un esponente dell’Akp, il partito islamico moderato del premier turco Erdogan. Il PPE, infatti, ha accolto la richiesta dei turchi di partecipare come ‘osservatori’ agli incontri della famiglia popolare europea. Ma tra le mura francescane si è cominciato a discutere della possibilità di un ‘upgrading’: trasformare cioè l’Akp da partito osservatore a partito "associato" al PPE.

Una prospettiva, ha riferito Frattini, che ha visto "la posizione favorevole" del presidente del PPE Wilfried Martens e che "ho fortemente caldeggiato". Dopo mesi di incomprensioni con l’Europa e qualche aperta divergenza (come il voto contrario dei turchi alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulle nuove sanzioni contro l’Iran), alla Turchia si vuole continuare a tenere "aperto il tavolo negoziale", perché l’Ue non ha nessun interesse a respingere Ankara verso Oriente.

I ministri del PPE – di cui Frattini è stato di recente nominato coordinatore – si sono focalizzati nella due giorni di Assisi anche sulla prospettiva di allargamento ai Balcani e sui rapporti con la Russia, che – ha spiegato il capo della diplomazia italiana – devono essere di "cooperazione" e non di "competizione". Il PPE metterà tutto nero su bianco in un "documento politico" che sarà presentato al prossimo congresso che si terrà in autunno, probabilmente in Finlandia.

Per una volta, non è stata la situazione in Medio Oriente a dominare i colloqui dei ministri europei, anche se, tra le pieghe dei lavori, il titolare della Farnesina ha definito "saggia" la posizione degli Hezbollah libanesi che hanno fatto sapere di non essere in alcun modo coinvolti con la flottiglia di aiuti umanitari per Gaza che dovrebbe salpare dal Libano. Un’iniziativa che Israele, dopo la tragedia della nave turca ‘Mavi Marmarà, vede come il fumo negli occhi e che "preoccupa" Frattini.