Ultimo addio a Eluana che ora riposa nel cimitero di Paluzza
12 Febbraio 2009
di redazione
”Oggi, con molto umiltà, dobbiamo chinare il nostro capo. Dobbiamo chiedere a Dio che ci illumini per cercare di superare i tanti ostacoli della vita. Camminiamo dopo tanto clamore. Ora c’è il silenzio. Parlino le coscienze”: è il passaggio centrale dell’omelia di don Tarcisio Puntel, parrocco di Paluzza (Udine), durante la messa funebre per Eluana Englaro a cui hanno partecipato oltre 300 persone.
”Su un quotidiano – ha aggiunto il parroco rivolgendosi a Eluana – ho visto l’annuncio della tua morte con accanto un quadrato nero. Ma per noi cristiani non è così. La morte è luce. Ora tu sei libera e puoi riposare in pace. Sei vicina a Dio e quindi conosci la verità. Ti prego – ha aggiunto – di illuminarci tutti e soprattutto di stare vicino alla tua mamma e al tuo papà. Dal cielo fai sentire la tua presenza. Ti porteremo sempre nel cuore. Mandi (ciao in friulano, ndr), Eluana – ha concluso don Puntel – resta in Dio”.
Don Puntel ha anche letto un breve messaggio dell’arcivescovo di Udine, Pietro Brollo. ”Vi siamo sempre stati vicino – ha scritto mons. Brollo – e soprattutto siamo stati vicini a papa’ Beppino e mamma Saturna. Eluana merita una grande manifestazione di affetto. Lei ci ha parlato e ci ha interrogato. Tu ora sei nella verita’ – ha concluso Brollo – e conosci piu’ di noi la verità”.
Prima di arrivare in chiesa, il corteo funebre ha fatto una deviazione per l’ultimo saluto di papà Beppino e mamma Saturna a Eluana che hanno deciso di non andare in chiesa, alla cerimonia funebre, per evitare quello che lo zio Armando ha definito ”l’assedio mediatico”.
Eluana, morta lunedì a Udine dopo 17 anni di stato vegetativo, è stata tumulata nella tomba di famiglia, nel cimitero di San Daniele, a Paluzza (Udine). Eluana riposa accanto ai nonni paterni Giobatta Englaro e Iolanda Di Centa. Nella stessa tomba anche Romeno Englaro, fratello di Giobatta, ucciso a Malga Pramosio, sul Pal Grande, monte alle spalle di Paluzza, al confine con l’Austria, nel luglio del 1944.