“Un colpo alla testa”, così è morto Giulio

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“Un colpo alla testa”, così è morto Giulio

07 Febbraio 2016

Per adesso sappiamo com’è morto Giulio Regeni, il ricercatore italiano ritrovato cadavere in Egitto. L’autopsia parla di una frattura di una vertebra cervicale, causata da un violento colpo al collo. I medici legali hanno trovato altre fratture sul corpo del giovane friulano, probabilmente causati da un violento pestaggio, oltre ad abrasioni, lesioni, bruciature di sigaretta, che spingono alcuni a parlare apertamente di tortura.

 

Si sa com’è morto ma non perché. Regeni era scomparso due settimane fa per le strade del Cairo, torna in Italia in una bara. Chi lo ha ucciso, se è stato ucciso, e perché? Restano in piedi due ipotesi fatte dagli egiziani: che Regeni sia stato torturato e ucciso, come ha fatto capire il procuratore egiziano, oppure che sia morto in seguito a un tragico incidente stradale, come ha sostenuto la polizia. La prima ipotesi e’ stata confermata da Hosam Nassar, direttore della procura di Giza, mentre la seconda è stata diffusa dal direttore del Dipartimento investigativo di Giza, Khaled Shalabi.

 

Regeni era scomparso in Egitto nel quinto anniversario della rivoluzione di piazza Tahrir: una ricorrenza temuta dalle autorità egiziane che hanno "blindato" le principali piazze del paese nel timore di manifestazioni di massa contro il governo. La sera prima dell’anniversario, la polizia egiziana ha arrestato lo studente David Victor, cittadino statunitense accusato di "incitare le proteste".