Un governo forte non ha paura di riprendersi la piazza
18 Ottobre 2011
di Ronin
Quelli che lo scorso weekend hanno sfasciato vetrine, bruciato auto, ferito manifestanti e poliziotti a Roma, sono teppisti ben organizzati ma non vanno oltre questo. Non portano la P38, non hanno un piano preciso per il rovesciamento dello Stato, non sono organizzati militarmente anche se i giornali li descrivono come dei von Clausewitz. Soprattutto, non si lasciano dietro una lunga scia di cadaveri come avvenne negli anni di piombo, ma potrebbero farlo, viste le scene di sabato, e questo naturalmente ha delle conseguenze sulla vita politica del Paese.
Anarchici italiani e greci sono il peggio che possa offrire la piazza nichilista d’Occidente ma non meritano nuove leggi speciali. Davvero per colpa di tipi come "Er Pelliccia" o del noglobal figlio di un dipendente Bankitalia gli italiani dovrebbero beccarsi un revival della Legge Reale? Il cannoneggiare di un Bava Beccaris o il fermo preventivo di 96 ore dei sospetti? Ma per favore, dopo quindici giorni di un regime del genere il cittadino medio italiano, già vessato da molteplici forme di intrusione statale nella vita di tutti i giorni, sarebbe il primo a scendere in piazza con la mazza da baseball.
In realtà l’impressione è che il "riot" romano, questo come il precedente, avrebbe potuto essere sedato semplicemente rispettando le regole d’ingaggio attualmente a disposizione. Mica Genova, ma almeno qualche carica di alleggerimento possiamo concederla ai reparti anti-sommossa? O devono stare lì intruppati a fare le belle statuine? Si risparmierebbe anche il costo delle annunciate vernici poliziesche da gettare sui violenti per marchiarli prima dell’arresto… L’impressione è che i Digos schierati davanti agli agenti, sabato scorso, esitassero per paura che ci scappasse il morto. E torniamo da capo a dodici.
Qualcuno il morto l’ha cercato, per dare l’ultima spallata (non bastano mai) al governo Berlusconi. E forse, nel timore che quel morto arrivasse davvero, dalla stanza dei bottoni hanno diramato l’ordine di mantenere la calma, contenere la folla, scegliere un basso profilo (nonostante le gimkane dei mezzi pesanti della polizia), incassare e resistere all’onda. Che volendo può essere anche una strategia, ma nel contesto politico in cui siamo rischia di apparire come il segno di un governo debole ed impaurito dal corso che potrebbero prendere gli eventi.