“Un quesito che esprime solo la volontà cieca di colpire Berlusconi”
09 Giugno 2011
Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori Pdl, perché votare No al referendum sul Legittimo impedimento?
Alt. Noi non intendiamo impiccarci su questo quesito. Noi diamo libertà di voto, ma anche libertà se votare o no perché non ci sfugge che questo referendum esprime una volontà cieca di colpire Berlusconi al di là di ogni razionalità.
In che senso, scusi?
Noi riteniamo che debba esserci un equilibrio tra giustizia e politica e oggi in Italia c’è un chiaro squilibrio. Quell’equilibrio era stato fissato dai padri costituenti con il secondo comma dell’articolo 68 della Costituzione…
Il comma sull’immunità parlamentare che dai tempi di Tangentopoli non c’è più.
Oggi è più chiaro a tutti che l’immunità non era un privilegio dei parlamentari, ma il modo con il quale si garantiva un equilibrio. Oggi, appunto, le ragioni di quelle garanzie sono più chiare. Oggi che abbiamo un presidente del Consiglio che risponde in quattro processi. Prima di entrare in politica non aveva mai avuto a che fare con il diritto penale. Da quando è entrato in politica, è stato oggetto di trenta inchieste, di cui la grandissima maggioranza si sono concluse con archiviazioni o assoluzioni.
E perciò Berlusconi ha bisogno della legge sul Legittimo impedimento.
Per ricostruire un minimo di equilibrio avevamo proposto una cosa semplice: non un’immunità per chi riveste cariche che hanno a che fare con la sovranità popolare, ma, proprio per evitare conflitti, che le pendenze fossero posticipate. Esattamente come previsto in altri Paesi, basti pensare alla Francia. Ma è stato bocciato.
Era il cosiddetto Lodo.
Il Legittimo impedimento fu prospettato addirittura dall’attuale vicepresidente del Csm Michele Vietti, Udc, per arrivare allo stesso risultato. Aggiungo che questo Legittimo impedimento è stato poi modificato successivamente dalla Corte costituzionale e va a scadenza tra qualche mese. Oltretutto, come si è visto, è un Legittimo impedimento che non impedisce nulla. Tant’è vero che i famosi quattro processi si stanno celebrando e che Berlusconi non sta utilizzando la legge.
Scusi, ma se è così inutile, perché non Io buttate via voi per primi?
Ma sì… Mi verrebbe quasi voglia di annunciare provocatoriamente che vado a votare Si. Non lo faccio perché ovviamente comprendo il valore simbolico di questo referendum.
Lei dice, insomma, che si tratta di un referendum molto politico e ben poco tecnico.
Sì. E di nessun valore.
In conclusione, la sua è una difesa politica a fronte di un quesito che ritiene tutto politico. È così?
Questi referendum hanno tutti un impianto politico strumentale. Un certo tasso di strumentalità è legittimo, ma sul Legittimo impedimento lo è in modo sommo. È stato presentato solo per fare un dispetto a Berlusconi. Per questo noi ci sottraiamo. Non diciamo libertà di voto, ma libertà se andare o no. Vorrei ricordare che le scelte sono sempre tre: approvazione del quesito, respingimento, non voto.
(Tratto da La Stampa)