Un seminario di Magna Carta per parlare davvero di riforma

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Un seminario di Magna Carta per parlare davvero di riforma

14 Giugno 2007

L’abolizione del valore legale del diploma di laurea come prerequisito essenziale per un’università più libera, competitiva e al passo con i mutamenti della società. E’ questo lo snodo cruciale del disegno di legge per la riforma del sistema universitario nazionale presentato dal senatore Gaetano Quagliariello. Per parlarne, analizzando a viso aperto problemi e prospettive del mondo accademico italiano, la Fondazione Magna Carta ha organizzato per questo pomeriggio presso l’hotel Parco dei Principi di Roma un tavolo di discussione al quale prenderanno parte i professori Ernesto Galli della Loggia, Adriano De Maio e Aldo Schiavone, oltre al presidente del Cnr Fabio Pistella e presidi e rettori da ogni parte d’Italia. 

“Nell’università è giunto il momento di superare i residuati ideologi del ’68 – spiega Quagliariello -, e di considerare finalmente la formazione universitaria e la ricerca come funzioni decisive della competitività del sistema economico nazionale. La strada per raggiungere questo risultato passa per l’abolizione del valore legale del diploma di laurea. L’equivalenza dei titoli, infatti, ha fatto sì che la laurea stessa, piuttosto che l’acquisizione di competenze, divenisse la finalità del percorso di formazione, con la conseguenza di una competizione al ribasso fra gli atenei. Per questo – prosegue il senatore – è ormai improcrastinabile l’esigenza di introdurre un sistema di formazione competitivo e adeguato alle necessità del mondo del lavoro, attraverso la ridefinizione dei sistemi di finanziamento e l’accessibilità ai fondi pubblici da parte delle strutture private. Ed è anche necessario – conclude il presidente di Magna Carta – rendere l’università, al tempo stesso, più selettiva e meno classista, puntando sulla parità delle opportunità e non, come oggi, sulla mediocrità dei risultati finali”.