Un sondaggio triste ma senza sorprese

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Un sondaggio triste ma senza sorprese

Un sondaggio triste ma senza sorprese

15 Maggio 2007

Il  sondaggio della Anti- Defamation League sulla percezione dei
cittadini europei verso Israele rivela molti nuovi elementi di
interesse di comparazione, ma al fondo ci dice una cosa che già
sappiamo: l’antisemitismo è duro a morire.  Il modo cambia a ritmi
vertiginosi, nuovi attori si affacciano sulla scena internazionale,
vecchie potenze decadono e altre si affermano, i mercati si sono aperti
quasi ovunque e gigantesche transazioni viaggiano alla velocità della
rete, ma quando si parla degli ebrei di Israele i tempi sembrano
rimasti immobili.

Gli ebrei hanno troppo potere
nell’economia e nei media, non sono leali ai paesi di cui sono
cittadini, portano il peso del caos medio-orientale, hanno ucciso Gesù.
Pregiudizio, superstizione, ignoranza e razzismo si uniscono come
sempre in quella particolare miscela che chiamiamo antisemitismo.

E’
di solo quattro anni fa il sondaggio- scandalo promosso dall’Unione
Europea in cui si scopriva che per la maggioranza dei cittadini del
vecchio continente il maggior pericolo per la pace nel mondo proveniva
da Israele. Il sondaggio venne rapidamente nascosto e mise in imbarazzo
l’allora presidente della Commissione, Romano Prodi. Le cose non sono
poi così cambiate.

%0D

Oggi è sempre più facile tributare un
omaggio di circostanza agli ebrei morti, alle vittime dell’olocausto,
ma quando si tratta di difendere e sostenere gli ebrei vivi e in
particolare i cittadini di Israele le cose cambiano drasticamente.
Cominciano i distinguo, le prese di distanze e arrivano le accuse più
infamanti, come quella, ricorrente, che addita gli israeliani come in
nuovi nazisti del Medio Oriente e trasforma la barriera di protezione
contro il terrorismo nella recinzione di Auschwitz.

L’antisemitismo
di questo nuovo secolo ha preso le sembianze nette e spavalde
dell’antisionismo e di questo si alimenta . Se il primo sembrava
destinato a deperire, il secondo ha dato nuova energia e più libera
cittadinanza all’ostilità e all’odio verso gli ebrei.

Nel
mondo questo fenomeno è in crescita  perché sostenuto addirittura da
politiche statali come quella dell’Iran che finanzia convegni per
negare l’Olocausto e vorrebbe cancellare Israele dalle carte
geografiche.

In Italia l’alimento antisionista per il
razzismo anti-ebraico è da anni una specialità della sinistra e non
solo di quella estrema. Vale quindi la pena di spendere una parola di
apprezzamento per il recente viaggio di Bertinotti in Israele e per le
novità che esso ha contenuto, a cominciare dalle posizioni sul “muro”,
che secondo Bertinotti potrà essere abbattuto solo col compimento del
processo di pace, e per le parole nette a favore di Israele pronunciate
davanti al parlamento Palestinese a Gaza.

Se il partito di
Bertinotti e quelli limitrofi trarranno le conseguenze della svolta del
loro leader è pensabile che futuri sondaggi, almeno in Italia, ci
portino finalmente qualche sorpresa.