Una forte iniziativa italiana in Europa. Le proposte di Area Popolare sulla Grecia

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Una forte iniziativa italiana in Europa. Le proposte di Area Popolare sulla Grecia

09 Luglio 2015

Riportiamo di seguito una sintesi del documento in 7 punti che rappresenta  la posizione di Area popolare nei confronti della crisi Greca e sul futuro dell’Europa (Leggi qui il testo in versione integrale). Area popolare consegnerà al  premier Matteo Renzi il documento, chiedendo che il governo italiano assuma una "forte iniziativa" nelle sedi europee sui temi oggetto del documento. "In queste ore," si legge, "si gioca un pezzo del  destino non solo della Grecia ma dell’intera Europa e, quindi, si gioca un pezzo del destino dell’Italia". Il documento è stato presentato oggi in  conferenza stampa dal leader di AP, Alfano, assieme ai capigruppo Lupi e Schifani, al coordinatore nazionale Quagliariello e a parlamentari Cicchitto e Buttiglione.

 

1) NON SPACCIARE L’IRRESPONSABILITA’ PER DEMOCRAZIA

 

Un Paese non decide per tutti. Un’ipotesi ottimistica prevede che ogni italiano dovrà pagare duemila euro di tasse in più in conseguenza dell’insolvenza di Atene. Questa non è una vittoria della democrazia ma dell’irresponsabilità di chi decide di scaricare le proprie inefficienze sulle spalle degli altri.


2) NO AL GREXIT, TRATTATIVA IN CAMBIO DI RIFORME

 

Stanziati 164,5 miliardi di euro, rinuncia agli interessi sui bond greci da parte degli Stati Ue. Atene paga il suo debito con un interesse all’1,4%, l’Italia al 4,7. Nuovi aiuti solo in cambio di un serio piano di riforme (pensioni, Iva, sussidi, privatizzazioni).

 

3) I DANNI DEL POPULISMO DI TSIPRAS LI PAGA IL POPOLO GRECO

 

40mila persone hanno perso il lavoro in Grecia negli ultimi giorni, si calcola che la cura Tsipras costerà alla Grecia tra i 5 e i 10 punti di Pil.

 

4) NON UN’EUROPA TEDESCA MA UNA GERMANIA EUROPEA

 

Le rigidità mostrate in questo e in altri casi da Berlino non possono definire il ruolo e l’ideale dell’Europa, che si è ridotto a un’azione burocratico-ragionieristica proprio dopo che i primi a tradirne le regole furono i tedeschi e i francesi. La serietà dei bilanci non può e non deve escludere politiche di crescita.

 

5) ORA SERVE PIU’ EUROPA, L’UNIONE DEVE CAMBIARE

 

Euro, crescita, immigrazione. Il cammino iniziato con l’unione monetaria, e arrestatosi, deve proseguire con l’unione fiscale, economica e politica. Sì all’elezione diretta del presidente della Commissione.

 

6) IL RUOLO GEOPOLITICO DELLA GRECIA

 

L’alternativa Putin non sembra al momento realisticamente praticabile, nonostante le strizzate d’occhio di Tsipras. Ma occorre vigilare, vale per gli USA come per la Ue, perché i tentativi di portare Atene (e un Paese della Nato) nella sfera di influenza di Mosca possono essere molteplici.

 

7) IL GOVERNO ITALIANO DEVE PRENDERE UN’INIZIATIVA

 

Nell’immediato si tratta di passi concreti per cambiare profondamente l’Unione europea e farle riprendere il cammino verso una struttura comunitaria e non intergovernativa (anticipare la revisione del bilancio europeo, del Six Pack e l’integrazione del Fiscal compact nel sistema dei trattati europei, prevedere la messa in comune di una parte significativa dei debiti pubblici, varare gli Eurobond, rilanciare un programma europeo di investimenti potenziando il piano Juncker).