Una lezione per l’Unità
13 Ottobre 2005
di redazione
Nella vera ossessione che spinge l’Unità attaccare il Presidente del Senato almeno una volta al giorno, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci è caduto in un incidente rivelatore.
Umberto De Giovannangeli, una delle firme “colte” dell’Unità, intervista Richard Bulliet, un noto islamista americano. Intanto lo presenta come l'”anti-Huntington”, perché nega l’analisi dello “scontro tra civiltà”, come se Huntington ne fosse un fautore. Poi arriva al punto che più lo interessa con la domanda per mettere alla berlina Marcello Pera. Chiede De Giovannangeli: «C’è chi in Italia ironizza sull’Islam moderato, penso al Presidente Pera, e chi ne nega addirittura l’esistenza. Esiste questo Islam moderato, cosa lo connota e come l’Occidente dovrebbe rapportarsi ad esso?».
Risposta del professore: «Bisogna distinguere tra l’idea di un Islam moderato e l’idea che ci siano musulmani moderati. Questi ultimi esistono certamente. Il problema quando si parla di Islam moderato è quello dell’autorità. Un editore musulmano ad esempio può pubblicare un articolo o un saggio di un musulmano moderato, ma se il giorno dopo che esce il libro c’è un attentato terroristico di matrice jihadista, la gente da più importanza a quell’attentato che all’uscita dell’articolo o del libro». Bulliet quindi conclude: «Esiste un problema di rappresentanza e di autorità che possa delegittimare i terroristi in nome anche della religione. (…) Manca un’autorità riconoscibile che nel nome dell’Islam possa essere di freno e quindi rappresentare i tanti musulmani moderati che esistono».
Morale, l’Islam moderato non esiste, è una nozione fuorviante e senza fondamento. De Giovannangeli andò per mazziare e finì per essere mazziato. Forse non se n’è neppure accorto. Ma poco importa, domani è un altro giorno e l’Unità potrà rimediare.