Una mail di Berlusconi alla Polverini su come vincere le elezioni

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Una mail di Berlusconi alla Polverini su come vincere le elezioni

10 Marzo 2010

Cara Renata, cerchiamo di non disperare: non tutto è perduto. Io credo, anzi, che anche dal male che ci è stato fatto possa sorgere un bene. L’importante è rompere gli indugi e a questo punto buttarsi a capofitto nella campagna elettorale.

Hai visto i tuoi sondaggi personali? Sono in crescita e sai perché? Perché finalmente ti sei messa a fare la candidata del Pdl. Sei scesa in piazza con i nostri elettori, hai difeso il loro diritto a votarti, ti sei battuta per la lista del Pdl a Roma: insomma, hai dato ai nostri la possibilità di identificarsi con te, hai fatto per un momento la “capopolo”.

Lasciati dire invece che fino a qualche giorno fa la tua campagna elettorale era è piuttosto freddina e anche un po’ schizzinosa rispetto al partito che ti ha candidato e alla sua gente. E’ vero che hai ricevuto molte critiche anche ingiuste: penso agli attacchi di quel pazzo di Feltri. Tu però hai sempre risposto con un tono corretto ma un po’ da maestrina: “Sono una democratica, accetto tutte le critiche”. Invece, consentimi, avresti dovuto dire qualcosa come: “Siamo solo all’inizio, saprò conquistarmi la fiducia degli elettori del Pdl e saprò rappresentare al meglio le loro aspettative”.

Capisco che la comunicazione della tua campagna elettorale l’hai messa nelle mani di uno come Velardi che da tempo non ne azzecca una, ma ora si tratta di cambiare registro. Ti segnalo tra l’altro, e sempre in termini di comunicazione fallimentare, che nelle altre province del Lazio molti nostri elettori sono convinti di non poter votare Pdl. C’è addirittura chi pensa di non poter votare neanche te… Ci siamo troppo concentrati sulle vicende romane dando la sensazione di non considerare il peso delle altre province. Questo non solo rischia di creare disaffezione per un eccesso romano-centrico ma diffonde percezioni sbagliate anche sulla competizione elettorale.

Fatti un giro a Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti e fai capire a tutti che la lista del Pdl è presente e votabile: i voti non si prendono solo a Roma.

Oggi in conferenze stampa ho praticamente fatto una dichiarazione di voto in favore della Lista Polverini nell’eventualità ormai molto probabile che anche il Consiglio di Stato ci dia torto. Questo però vuol dire che i voti del Pdl te li devi conquistare tu uno ad uno facendo fino in fondo la candidata del Pdl. Non ti illudere di prendere voti inseguendo la Bonino sui suoi temi: aborto, coppie di fatto, acqua pubblica, no al nucleare… sono cazzate: dì ai nostri elettori quello che vogliono sentirsi dire e fallo subito e senza remore. Mettici un po’ di calore e di passione….

Lo so che vincere senza la lista del Pdl a Roma sarà dura. Per questo ti suggerisco di parlare con quello stitico del tuo amico Alemanno: chiedigli di metterci anche lui un po’ do sangue in questa campagna. Che si prepari a liberare qualche posto di assessore nella sua giunta per i nostri candidati migliori, quelli che portano voti e che si ritroveranno senza seggio alla Regione. Quelli nella giunta di Roma sono posti sicuri e ci sono un sacco di assessori di cui non si sentirà certo la mancanza.

Lo stesso vale per te: un modo per motivare i nostri candidati a Roma rimasti senza lista è quello di promettergli un posto nella giunta regionale. Fai di necessità virtù: annuncia sin d’ora la tua squadra di governo e vedrai che i potenziali assessori si metteranno a trottare in cerca di voti come se fossero candidati. E tu ci fai anche una bella figura.

Io con Fini meno ci parlo meglio sto. Fallo tu, tiralo dentro la campagna elettorale, digli che non si può mettere a fare il Presidente super partes proprio adesso. Si è speso tanto per la tua candidatura si spenda anche un po’ per la tua elezione.

Insomma Renata, metti un po’ di azzurro nella tua campagna elettorale che ora a tutti gli effetti è anche la nostra. Lo dico in senso figurato ma non solo: hai visto il tuo sito web? E’ tutto rosso (e anche un po’ nero) come quello dei comunisti e non c’è traccia del simbolo del Pdl. Ma chi c’ha messo le mani, sempre Velardi?

Io credo che si possa ancora vincere, basta volerlo. Tu lo vuoi?

Tuo Silvio.

P.S. Il compenso previsto per la consulenza di Velardi giralo a me.