Una volta passata la soglia non si torna indietro, se non con un calcio lì
12 Giugno 2011
di Zia Giugi
Cara zia Giugi, il mio nuovo ragazzo se l’è presa perché, imbranato com’è, dopo un po’ m’è passata la voglia, sono scesa dal letto e mi sono messa a leggere Muccino… Susy
Ho sempre difeso la facoltà di ognuno di tornare sopra le proprie scelte, perché tutto cambia continuamente. Credo nell’influenza degli astri sull’umore. Nella luna nuova che fa crescere più in fretta i capelli, gli ortaggi e partorire le gestanti. Abbraccio gli alberi per farli sentire amati e trovo geniale che i vignerons illuminati diffondano tra i filari la musica di Mozart, perché la vite ne goda e di conseguenza il vino. Persa nella soggettività, figuriamoci se posso pensare che ci sia il giusto e l’errore assoluto e che le scelte siano prive di possibilità di ripensamento.
In particolare, insieme a milioni di maschi, sono conscia dell’instabilità femminile. Ogni volta che lo dico, sollevo un vespaio e neanche ora mi salverò: ho qualche dubbio che il ciclo mestruale, con gli scompensi che genera, consenta di rimanere equilibrate, per qualche giorno al mese, alle donne che hanno poteri di vita e di morte sugli altri, come le giudici o le soldatesse. Soltanto le femmine oneste condivideranno, le altre si scaglieranno in difese ugualitarie sterili. Sappiamo tutte che in quei giorni siamo capaci di piangere a dirotto vedendo un gatto ammazzato in strada o reagire con rabbia inaudita se un pedone attraversa fuori dalle strisce. I disastri provocati dallo scompenso ormonale delle donne mestruate, sono un fenomeno sottaciuto.
So di un signore che in quei giorni dorme con il coltello sotto il cuscino perché lei si sveglia urlando che lo vuole uccidere, salvo poi, una volta immobilizzata e fatta sfogare, chiedere perdono tra le lacrime (si spera che non sia troppo tardi). Un altro che si addormenta solo se il dobermann è sul tappetino accanto al letto, perché già una volta si è svegliato con la moglie attaccata al suo collo, nel tentativo di punirlo per un’improvvisa allucinazione di tradimento. Io stessa ho combinato di quei disastri accecata dall’ormone squilibrato, lasciato fidanzati fantastici, fatto telefonate anonime, tinto i capelli di nero corvino con la frangia rossa a metà.
Guai alle scelte prese in quei giorni, dal contrarre matrimonio, a prendere i voti. Proprio per ovviare ai cambiamenti di idea, sono nati i contratti. Con relative clausole di risarcimento se uno torna sulla decisione presa. Su una cosa, però, non è lecito tornare indietro, care ragazze. Non si può ammiccare, sedurre con gli occhi, arrivare al dunque, starci per un po’ e poi… decidere d’improvviso che non vi va. Qualsiasi sia il motivo, un po’ di mal di testa o non vi piace come il vostro partner sgrufola. Da un certo punto in avanti, è fatta. Non è vero che in ogni momento si può cambiare idea. Esistono gli istinti e quello dell’accoppiamento è nel maschio uno dei più feroci.
Non si toglie la bistecca al cane che mangia, lo insegnano anche gli addestratori. Non si sfida la natura. Se l’avete lasciato fare fino a quel momento, dovrete sopportare fino alla fine. Ovviamente, al benché minimo segno di violenza, dategli un calcio ben assestato nei testicoli. Ma, a meno che sia educato come un Lord d’Inghilterra, se ci tenete ad uscirne sane e salve, guardate il soffitto e la tortura finirà presto. Come nel bungee jumping: una volta iniziato il salto, sembra di poter tornare su con il rimbalzo, ma si va a finire sempre di sotto.