Unar: Scoop choc, il Governo finanzia festini gay?

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Unar: Scoop choc, il Governo finanzia festini gay?

20 Febbraio 2017

Ieri sera è stato mandato in onda dalla Iene un servizio con accuse pesanti. L’UNAR, che è un ente del Governo italiano, finanzia con i nostri soldi un’associazione LGBTQIA(…) che, dietro la facciata della sauna e del centro massaggi, organizza orge e sesso a pagamento: prostituzione. Anche prostituzione minorile.

La bufera ha investito Francesco Spano, direttore dell’UNAR. Che conclude l’intervista delle Iene, in cui dice che non ne sapeva niente, “Chiederò se c’è una difformità rispetto a quello che è dichiarato nello statuto e quella che è la loro attività svolta. Nel caso, annulleremo questa assegnazione”.

Il testimone intervistato da Le Iene ha detto: “In realtà questi circoli non sono altro che dei locali con ingresso a pagamento dove si incontrano persone gay per fare sesso, a volte anche questo a pagamento. Si nascondono dietro l’etichetta di associazioni di promozione sociale. Le stesse che dovrebbero avere come mission quella di aiutare le persone, ma in realtà, il loro unico scopo è quello di fare soldi senza pagare le tasse.

Se si trattasse di un locale commerciale dovrebbero pagare le tasse sull’ingresso, sulle bibite, su tutto ciò che viene venduto, compresi i massaggi. E dovrebbero anche comprarsi una licenza. Alle associazioni invece, non è richiesto niente di tutto questo, proprio perché l’attività principale dovrebbe essere senza fini di lucro. Basta andare sui siti di quei posti per capire che cosa offrono”. Più o meno funziona così: i soldi dei contribuenti se li prendono, ma poi non pagano le tasse che pagherebbe una qualsiasi impresa commerciale, perché sono “associazioni culturali e di promozione sociale”.

Ancora alle Iene hanno confessato: “Esistono dei veri e propri listini, ogni cosa ha il suo prezzo. Quasi tutti quelli che chiedono il massaggio lo fanno per avere prestazioni sessuali, altrimenti andrebbero in qualsiasi altro centro che costa anche di meno”.

Nuova bufera, dunque, per l’Unar già nell’occhio del ciclone perché “promotore” dell’ideologia gender nelle scuole. E adesso la perversione raggiunge livelli inammissibili. 

“Chiediamo che l’UNAR, il sedicente Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, venga chiuso oggi stesso.” Così, Giorgia Meloni, si unisce ai parlamentari infasditi, a giusta ragione, dal terribile scoop. “L’Italia -continua – non ha alcun bisogno di un “ufficio” che con una mano finanzia un’associazione gay nei cui circoli si consumerebbero rapporti sessuali a pagamento e con l’altra scrive lettere ai parlamentari per censurare il loro pensiero”.

“Non un euro in più delle tasse degli italiani deve essere buttato per pagare lo stipendio a dei signori, come il direttore dell’UNAR Spano, che in evidente conflitto d’interessi assegnano decine di migliaia di euro di soldi pubblici ad associazioni di cui sono soci. Fratelli d’Italia presenterà oggi stesso un’interrogazione urgente al Governo per chiedere la chiusura immediata dell’UNAR e le dimissioni del suo direttore Spano”.