UNESCO, il ‘Dissi e mi contraddissi’ del ministro Gentiloni

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UNESCO, il ‘Dissi e mi contraddissi’ del ministro Gentiloni

26 Ottobre 2016

“La risoluzione Unesco su Gerusalemme non è una novità di quest’anno, si ripropone due volte l’anno dal 2010”, lo ha ripetuto oggi durante il question time in parlamento il ministro degli esteri Gentiloni

“Dal 2014 questa risoluzione contiene una formulazioni che nega le radici ebraiche del Monte del Tempio. La diplomazia italiana non è mai stata indulgente con queste formulazioni, deve essere chiaro. Quale che sia discussione su Gerusalemme, queste tensioni non giustificano l’utilizzo di formulazioni che negano la storia. Se queste proposte verranno di nuovo presentate nel mese di aprile, passeremo da voto di astensione a voto contrario” (corsivo nostro). 

Sempre secondo Gentiloni: “Dobbiamo lavorare affinche’ l’Unesco faccia l’Unesco, non possiamo accettare che diventi la cassa di risonanza di conflitti di natura politico-religiosa”. Gentiloni ribadisce che “dobbiamo utilizzare i buoni rapporti che abbiamo con Israele e Palestina per favorire la ripresa dei negoziati. Non rinunciamo all’idea della risoluzione dei due stati” ma “c’è molto da fare per far sì che la speranza di un discorso di pace riprenda in quell’area”, ha concluso il numero uno della Farnesina. 

Nei giornis scorsi, un articolo del Corriere della Sera aveva attribuito però al ministro Gentiloni la dichiarazione per cui la risoluzione Unesco era  “un successo dell’Italia”. Dichiarazione dopo l’astensione dell’Italia al voto sulla risoluzone Onu all’Unesco. L’Ufficio Stampa della Farnesina in seguito aveva smentito la notizia, definendo “una assurdità” il voto Unesco sui luoghi sacri di Gerusalemme.