Unesco vota nuova risoluzione su Gerusalemme. L’ira di Israele

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Unesco vota nuova risoluzione su Gerusalemme. L’ira di Israele

27 Ottobre 2016

”Una risoluzione scandalosa, che fa torto non solo al presente ma anche al passato storico”: questo il commento di Benyamin Netanyahu alla risoluzione approvata ieri dall’Unesco, che nega nuovamente il legame millenario tra gli ebrei e i luoghi sacri di Gerusalemme. Il voto si è svolto a scrutinio secreto: 10 a favore, 2 contrari e 8 astenuti. 

In un intervento pubblico il premier israeliano ha confermato di aver richiamato per consultazioni il suo ambasciatore all’Unesco, Carmel Shamma’-HaCohen. ”E’ mai possibile pensare a qualcosa di più assurdo? ” ha detto Netanyahu. ”Tutti sanno cosa succede nel Medio Oriente dell’Islam estremista che fa esplodere moschee, fa saltare in aria chiese, demolisce siti archeologici, sgozza yazidi, sgozza musulmani dissidenti, sgozza cristiani e tutto quanto gli capita per le mani. Chi va condannato – ha concluso – non è certo Israele che merita invece ogni lode e che è un faro di progresso, di tolleranza e di rispetto dei diritti altrui”. 

Il presidente Knesset, Yuli Edelstien, ha chiesto in una lettera al Segretario di Stato vaticano, Cardinale Parolin, che anche la Santa Sede si faccia sentire su una risoluzione che è “un affronto per i cristiani e per gli ebrei”. Edelstein – secondo i media – ha esortato la Santa a “usare i suoi migliori uffici per impedire il ripetersi di questi sviluppi di questo tipo”. 

Un gruppo di senatori e membri del Congresso degli Stati Uniti aveva invitato nei giorni scorsi la commissione dell’Unesco a votare contro la seconda risoluzione che nega i legami ebraici e cristiani con la Città Vecchia di Gerusalemme. 

La missiva bi-partisan era guidata dal senatore repubblicano Ted Cruz (Texas) e dalla repubblicana Ileana Ros-Lehtinen (Florida) ed è stata inviata lunedì al Comitato del patrimonio mondiale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco). 

La risoluzione “La città vecchia di Gerusalemme e le sue mura” nega le origini ebraico-cristiane di Gerusalemme. La missiva dei parlamentari Usa recita: “La Città Vecchia di Gerusalemme è importante per le tre religioni monoteiste, e celebriamo il patrimonio e i legami culturali di queste religioni con Gerusalemme”. 

“Purtroppo, la risoluzione proposta è l’ennesimo tentativo di riscrivere la storia, negando i legami di ebrei e cristiani con Gerusalemme. Il Monte del Tempio, il luogo più sacro del giudaismo, insieme al Muro Occidentale, dove gli ebrei di tutto il mondo vengono a pregare, sono ancora una volta descritti esclusivamente come luoghi santi musulmani e sono indicati solo dai loro nomi musulmani. I riferimenti al muro occidentale sono virgolettati, a implicare l’assenza di una valenza storica”.