Ungheria. Fango tossico: prolungato stato emergenza a fine anno

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Ungheria. Fango tossico: prolungato stato emergenza a fine anno

19 Ottobre 2010

Il governo ungherese ha deciso oggi di prolungare fino al 31 dicembre lo stato di emergenza proclamato su tutta la zona colpita dal disastro ambientale del 4 ottobre. Si tratta di un’area di 40 kmq che comprende tre province con i comuni più disastrati.

A seguito dell’ esondazione di un deposito di un impianto per la lavorazione dell’alluminio ad Ajka, nell’ovest dell’Ungheria, oltre un milione di metri cubi di fango rosso tossico si è riversato sull’intera area, provocando nove morti, 150 feriti e ingenti danni alle case e ai terreni agricoli. La regione colpita si estende sulla frontiera di Vas, Veszprem e Gyoer-Sopron. Il capo della protezione civile e commissario speciale per le catastrofi, Gyoergy Bakondi, ha motivato la decisione di prolungare l’emergenza col fatto che i lavori di bonifica si protraggono e che all’opera di pulizia prendono parte accanto alle squadre della protezione civile anche i militari.

Le forze armate possono partecipare ai lavori solo in casi di emergenza. Dei circa 150 feriti, 47 sono ancora ricoverati in ospedale. I danni materiali sono ingenti ma non esiste ancora una stima precisa dell’ammontare. La società di allumina Mal, responsabile del disastro, ha offerto 1,5 miliardi di fiorini (5,5 milioni di euro) per l’indennizzo dei sinistrati.