Unioni civili, Alfano alla prova dei fatti

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Unioni civili, Alfano alla prova dei fatti

07 Gennaio 2016

"Se l’Italia avrà una legge che consente la stepchild adoption alle coppie gay," ha detto il ministro Alfano raggiunto da Avvenire, "il giorno dopo avvieremo una grande raccolta di firme per il referendum abrogativo. E io sarò in prima linea". Alfano interviene sul dibattito intorno al ddl Cirinnà, la controversa legge sulle unioni civili che arroventa i rapporti interni alla maggioranza, tra Pd e Ncd, in attesa del voto in aula previsto per la fine di gennaio.

 

"Io so come la pensa Renzi, so che Matteo, alle primarie, ha preso un impegno con il suo partito," dice Alfano, "ma sa anche come la penso io, sa che i nostri ‘no’ sono invalicabili, sa che il mio movimento politico è nato come baluardo a difesa di vita e famiglia". Secondo il ministro dell’interno "la stepchild rischia davvero di portare il Paese verso l’utero in affitto, verso il mercimonio più ripugnante che l’uomo abbia saputo inventare". E ancora: "Vogliamo che l’utero in affitto diventi un reato universale. E che venga punito con il carcere. Proprio come succede per i reati sessuali".

 

L’intervista viene dopo le parole di ieri, quando Alfano aveva parlato di un rischio "slavina" sulla tenuta del governo rispetto al tema, divisivo, delle unioni civili, scatenanda la reazione piccata della sinistra Pd. Per Alfano però ”abbiamo sempre detto che il tema delle unioni civili non fa parte dell’accordo di governo e dunque nessuno può pretendere da noi che votiamo un qualcosa che non fa parte dell’accordo di governo. Su questa materia non abbiamo mai ricattato o minacciato perché qui non c’e’ da minacciare una crisi di governo ma da far emergere il buon senso e la ragionevolezza di tutti”, buonsenso e ragionevolezza, quindi, un tono più morbido rispetto alle evocate slavine.

 

Per Alfano "lavoriamo affinché in queste settimane che ci separano dal voto si possa trovare un punto di equilibrio razionale che riconduca il disegno di legge alla sua origine. Avere concentrato ora tutta la discussione sull’adottabilità dei bambini che secondo noi devono avere un papà e una mamma, quando ci stavano concentrando inizialmente sui diritti della coppia e dei singoli soggetti delle coppie, è un errore”. Sulla intervista rilasciata da Alfano ad Avvenire interviene il senatore Gaetano Quagliariello che, insieme ad altri ex parlamentari di Ncd, aveva lasciato il Nuovo Centrodestra nella convinzione che proprio rispetto a temi come le unioni civili, che definiscono le rispettive identità e appartenenze politiche, non fosse più possibile proseguire l’esperienza di governo con il Pd.

 

"Il ministro dell’Interno si mostra pienamente consapevole di come il ddl Cirinnà apra all’utero in affitto e dunque al ‘mercimonio più ripugnante che l’uomo abbia saputo inventare’", dice Quagliariello riprendendo le parole di Alfano. "Sono parole che segnano uno spartiacque di civiltà e per difendere la civiltà, di solito, si utilizza ogni arma in proprio possesso," aggiunge il fondatore di Idea. Ogni arma, "compresa la propria determinante partecipazione a un governo. Mi auguro che alle parole seguano i fatti, non in un referendum del quale semmai si parlerà a tempo debito, ma adesso che il ripugnante mercimonio può e deve essere fermato da chi ha in mano le armi per poterlo fare. In caso contrario la palla di neve, anziché slavina, diventa acqua fresca. E quelle parole così dense di senso si trasformano in un boomerang," conclude Quagliariello.