Unioni civili, Alfano sotto tiro di alleati e opposizioni. IU: “Ncd-Udc acrobati per interessi personali”

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Unioni civili, Alfano sotto tiro di alleati e opposizioni. IU: “Ncd-Udc acrobati per interessi personali”

06 Febbraio 2016

Il ministro e leader di Ncd, Angelino Alfano, sulle unioni civili deve ripararsi da colpi che arrivano un po’ da tutte le parti, dagli alleati di maggioranza ma soprattutto dalle opposizioni. "Chi l’avrebbe mai detto? Alfano dice che la crisi di governo non ci sarà, purché sulla stepchild adoption si modifichi il disegno di legge Cirinnà, mentre Lorenzo Cesa dice che la crisi di governo ci sarà eccome, se non si provvede subito," si legge in una nota di Italia Unica, il movimento di Corrado Passera.

 

"La politica dei due forni trova dunque il massimo della sua espressione ‘artistica’ attraverso le parole dei due esponenti di Area Popolare, che teoricamente dovrebbero avere la stessa posizione, facendo parte dello stesso Gruppo parlamentare. Ma, si sa, Ncd e Udc ci hanno abituato ad acrobazie degne del circo Togni – tanto hanno sempre la rete stesa che li protegge – e dunque nessuna sorpresa".

 

IU va all’attacco: "Spiace osservare come le nostre preoccupazioni si sono trasformate in realtà. Nessun reale interesse per migliorare una legge sbagliata, ma solo posizioni di sottopotere da gestire senza scrupolo, magari incrociandole con le elezioni amministrative in arrivo, dove possiamo essere certi fin da ora che i contorsionismi diventeranno da Guinness, come già accaduto ad esempio alle ultime regionali. Perché i diritti delle famiglie o degli omosessuali saranno anche importanti, ma vuoi mettere i propri interessi?", conclude la nota.

 

L’attacco di Italia Unica viene dopo la presa di posizione di ieri del senatore Quagliariello (Idea), che commentando le dichiarazioni di Alfano sul Cirinnà ha detto: "hanno quantomeno il pregio della chiarezza: qualsiasi cosa accada sulle unioni civili, il governo non ha nulla da temere da Ncd. Le ‘gravissime ripercussioni’ non saranno poi così tanto gravi. Ed è evidente che questo è esattamente il presupposto perché il peggio che possa accadere, accada".

 

"Non ha alcun senso – ha detto ancora Quagliariello – evocare il comportamento della Dc in occasione della legge sul divorzio, dal momento che in termini politici il problema è esattamente speculare. La Dc era infatti il partito egemone nell’area governativa, e cercava in tutti i modi di difendere la sua egemonia. In questo caso, invece, l’egemonia che rischia di affermarsi è quella di una cultura falsamente laicista già denunciata da Pasolini, e un piccolo partito, che peraltro ogni giorno rivendica una presunta autonomia, invece di esortare addirittura il partito di maggioranza a farsi partito della nazione, dovrebbe fare di tutto per ostacolare questa deriva".

 

"Soprattutto se, come più volte affermato dal ministro Alfano, si ritiene che in gioco ci sia la civiltà," aggiunge Quagliariello. "Né si può sostenere che il governo sia estraneo al ddl Cirinnà: nulla è stato fatto perché il percorso della legge fosse parlamentarizzato, nulla è stato fatto perché tornasse nel suo alveo naturale che secondo la Costituzione è la commissione, nulla è stato obiettato di fronte a sottosegretari che facevano lo sciopero della fame o a ministri che rivendicavano la paternità di determinate scelte. Non ci sarebbe nemmeno da compiere atti di eroismo, basterebbe chiedere il rispetto della natura emergenziale e non organica di un accordo di governo, se così è".

 

Ma per Alfano arriva anche una botta da Scelta Civica, l’alleato centristra di maggioranza". Abbiamo più volte detto nelle ultime settimane che, dato il contesto politico, l’unica strada seria sulle unioni civili è procedere senza tentennamenti al pieno riconoscimento dei diritti civili di tutte le coppie e allo stralcio secco della stepchild adoption, per affrontare il tema delle adozioni in modo organico in un altro provvedimento", hanno detto in una nota Enrico Zanetti, segretario politico di Sc, e Giacomo Portas, leader dei Moderati. "Bene che ci sia finalmente arrivato anche Alfano. Ora non sarebbe male che pure Renzi si assumesse la responsabilità di dire la sua in modo chiaro su questo punto di caduta".