Unioni civili, altola’ della Cei su stepchild adoption: “Inammissibile”
07 Gennaio 2016
di redazione
La Cei sempre più critica sul ddl Cirinnà. "La stepchild adoption è inammissibile," ha detto oggi don Paolo Gentili, direttore dell’ufficio nazionale per la pastorale familiare della Conferenza episcopale, "ogni bambino ha diritto a un papà e a una mamma, come più volte si è espresso Papa Francesco". La Cei ricorda come pratiche tipo la stepchild adoption rischiano solo di "aprire il varco alla pratica dell’utero in affitto", condannata di recente dalla Ue. Don Gentili sottolinea che durante l’iter legislativo il testo del ddl Cirinnà si è progressivamente modificato, cercando di distinguere le unioni civili dal matrimonio tradizionale, ma "l’equiparazione delle unioni gay al matrimonio è inopportuna e inutile". "Il rischio vero è quello di una legalità che si allontani dalla realtà fatta di famiglie composte da un papà, una mamma e dei figli", sottolinea don Gentili. "Non abbiamo nulla contro il riconoscimento dei diritti individuali delle persone omosessuali ma un conto è un Paese che mira al futuro e investe sulla famiglia, un altro è un Paese che si preoccupa solo dei diritti di alcuni gruppi".