Unioni civili, Bagnasco ribadisce il ‘no’ ad adozioni e alle norme paramatrimoniali
14 Marzo 2016
di redazione
"Mentre riaffermiamo con tantissima gente che avere dei figli è un desiderio bello e legittimo, così è diritto dei bambini non diventare oggetto di diritto per nessuno, poiché non sono cose da produrre". Così il cardinale Bagnasco, ha aperto il Consiglio permanente della Cei. Oggi "la deriva individualista, radicale e liberista, non intende fermarsi. Tanto più che certi cosiddetti diritti risultano essere solo per i ricchi alle spalle dei più poveri, specialmente delle donne e dei loro corpi", ha continuato. "Fa parte di un umanesimo umano il fatto che l’amore non giustifica tutto, che i bambini hanno diritto a un padre e una madre, come anche recentemente il Tribunale dell’Aia".
E a tal proposito, ha aggiunto: "è necessario semplificare e accelerare le procedure di adozione, perché possano avere risposta le migliaia di richieste a fronte di alcune centinaia di bambini dichiarati ‘adottabili’. Fa parte dell’umanesimo pure la constatazione che la vita nessuno se la può dare e quindi togliere; che mai, in nessuna sua fase, può essere manipolata e distrutta; che sempre deve essere rispettata e mai può essere soppressa anche quando l’intenzione appare buona; che l’accanimento terapeutico è una cosa, mentre l’eutanasia e il suicidio assistito sono tutt’altro".
Per poi lasciarsi andare a un chiaro riferimento al ddl Cirinnà passato al Senato: “La famiglia, poi, ancora una volta dà prova di essere il perno della rete sociale, luogo in cui si condividono le risorse e si genera fiducia e coraggio per andare avanti. Essa è veramente il più grande capitale di impresa e di solidarietà, un tesoro da non indebolire e disperdere con omologazioni infondate, trattando nello stesso modo realtà diverse. Da una parte si rivendicano le differenze sul piano culturale e, dall’altra, le si negano sul piano normativo, creando di fatto delle situazioni paramatrimoniali".