Unioni civili, Boschi: “Numeri non bastano”. Mancano quelli del Pd
20 Febbraio 2016
"In Senato il partito democratico non ha i numeri per far approvare il ddl sulle Unioni civili," ha detto il ministro per le riforme, Maria Elena Boschi, "nemmeno se si contano i voti di Sel. Per questo è necessario trovare un punto di incontro con le forze politiche che ci sono".
"Le leggi si fanno se ci sono i numeri," ha aggiunto il ministro Boschi, ma "al Senato il Pd non è autosufficiente". Da qui l’obiettivo fissato da Boschi: "dobbiamo creare un punto di incontro con le forze politiche che ci sono", ma "questa è la difficoltà e bellezza della democrazia".
Sarà il bello della democrazia ma il Pd esce malconcio dall’ultima settimana di discussione sul ddl Cirinnà, in attesa che da martedì prossimo si riprenda il confronto in aula. Boschi preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno, definisce la discussione "un passo in avanti", spiega che "siamo un governo che rappresenta sensibilità diverse. È un atto di coraggio discutere in Parlamento di questo tema".
"Non credo sia una sconfitta aver avuto il coraggio di affrontare questo problema," conclude il ministro aggiungendo di non avere "la sfera di cristallo". "Non so quello che accadrà, perché tra l’altro è il primo passaggio in Parlamento. Spero che la strada che dobbiamo percorre sia breve perché ci sono tante persone che aspettano da troppo tempo e hanno diritto a vedere i loro diritti riconosciuti".
Letta così, sembra quasi che la vicenda non riguardi gli esponenti del Governo Renzi eppure le unioni civili "alla tedesca" furono proprio una delle proposte uscite dalla Leopolda renziana di cui Boschi è stata sempre madrina riconosciuta. Invece ora si scopre che Renzi e Boschi non solo non hanno i voti necessari a far passare il Cirinnà dentro il loro governo, ma neppure dentro il loro partito.
Il problema infatti non è il Movimento 5 Stelle, che ha assicurato i suoi voti al Cirinnà, stepchild adoption compresa, a patto che non si usino trucchi come il "super canguro" ideato dal senatore dem Marcucci, che se passasse farebbe cadere tutti gli emendamenti successivi (una procedura che i grillini hanno sempre contestato all’epoca del voto sulla riforma costituzionale). E il problema non sono neppure gli emendamenti rimasti in gioco, un numero normale vista l’importanza del provvedimento.
No, il problema è un altro. M5S chiede di portare in aula il provvedimento e di votarlo. Ma Renzi non ha i numeri per farlo, come dice Boschi. E non ce li ha nel Pd, ecco tutto. Ci sono quelli dei verdiniani, certo, ma non sono sufficienti. Una legge nata male, che non è stata discussa in commissione, senza un relatore, che si pensava di far passare rapidamente aggirando le procedure. Il quadro è questo, e in attesa che Renzi e Boschi trovino una nuova maggioranza aspettiamo nuovi colpi di scena.