Unioni civili: diretta web dal Senato (mercoledì)
17 Febbraio 2016
Ieri l’Aula del Senato ha approvato la richiesta di rinvio dell’esame del ddl Cirinnà sulle unioni civili, la seduta riprende oggi. La richiesta di sospensione dell’esame è finita con 155 voti favorevoli, 141 contrari e 3 astenuti. La maggioranza sul Cirinnà diventa sempre più risicata, M5S si sfila sul "super canguro" Marcucci mentre Renzi va avanti grazie all’Ala dei verdiniani.
Lega: Non ritiriamo “canguri”, da Pd ostruzionismo politico. "Quello del Pd è ostruzionismo politico. Ritirare i canguri? Io non ritiro niente: non mi fido del Pd, mi hanno preso in giro per due settimane". Così il capogruppo della Lega al Senato Gian Marco Centinaio al termine della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.
Capigruppo: Esame ddl rinviato a mercoledì 24 febbraio. L’esame del disegno di legge sulle unioni civili riprenderà nella giornata di mercoledì 24 febbraio, subito dopo la conversione del ddl milleproroghe. È quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, secondo quanto riferito da Renato Schifani (Ap).
Quagliariello: “Ddl unioni civili non torni in stanza Tonini”. "La senatrice Cirinnà rivela che il ddl sulle unioni civili, invece che dalla competente commissione parlamentare, è uscito dalla stanza del senatore Tonini, e ciò per rispettare le scadenze fissate dal presidente del Consiglio (questo perché il governo non c’entra…). Che facciamo, riportiamo il ddl in Commissione o nella stanza di Tonini? Fino a quando dovremo sopportare tutto ciò?". Lo ha affermato in una dichiarazione il senatore Gaetano Quagliariello, fondatore del movimento "Idea".
Grasso convoca capigruppo, Aula sospesa. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha convocato la conferenza dei capigruppo, richiesta dal presidente del gruppo del Pd Luigi Zanda, che servirà a discutere del futuro del ddl sulle unioni civili. La seduta riprenderà al termine della capigruppo.
Schifani: “Bene rinvio, è necessario”. "Condivido la richiesta di una capigruppo per un rinvio, per ripristinare una serie di situazioni e di rapporti politici". Lo dice nell’Aula del Senato Renato Schifani di AP durante l’esame delle Unioni civili. "Confermiamo la nostra disponibilità ad una legge sulle unioni civili se ci sarà un’intesa nella maggioranza". Lo ha detto Renato Schifani, capogruppo di Ap al Senato.
"Intendiamo contribuire all’attività legislativa su questo argomento – ha detto il senatore – perché riteniamo che ce lo chiede il Paese e ce lo chiedono gli italiani. E’ mutata la sensibilità degli italiani che nel 2007, all’epoca del governo Prodi, erano contrari ai Dico che escludevano però disciplina dell’adozione del figlio del partner. Oggi – conclude- ci rendiamo conto e siamo partecipi a questo processo di cambiamento, e quindi non negheremo in quest’aula un contributo costruttivo per arrivare a un voto finale partecipando addirittura a un voto favorevole. Da noi ci sono mai stati atteggiamenti ostruzionistici".
Quagliariello: “Ddl torni in commissione oppure si voti”. "Per sanare questa legge sarebbe l’unica via diretta sarebbe il ritorno in commissione, per un tempo limitato, per poi tornare in aula col relatore. In caso contrario, la proposta dei Cinque stelle e’ la piu’ limpida: si voti subito, ognuno si confronti con la propria coscienza". Cosi’ Gaetano Quagliariello, di Idea, in aula al Senato a proposito del proseguimento dell’iter sulle unioni civili.
Verdiniani favorevoli a rinvio proposto da Pd. "Ieri è stata una brutta pagina della storia parlamentare. Non è vero che l’emendamento Marcucci è una fotocopia della legge Cirinnà. Non si fanno calcoli politici sui diritti delle persone. A nome del gruppo Ala concordo con il presidente Zanda per una riflessione e una riunione dei capigruppo". Così la senatrice Manuela Repetti (Ala)in Aula sul rinvio della discussione.
M5S: "No a rinvio e strumentalizzazioni" . “I 5 Stelle non hanno fatto alcun accordo su emendamenti premissivi, si ritirino tutti gli emendamenti farlocchi e strumentali. Il parlamento abbia la dignità di affrontare un tema etico importante e dia la dimostrazione di essere capace di discutere il provvedimento nel rispetto dei diritti dell’uomo e dei diritti sanciti dalla Costituzione. Faccio appello all’aula, lo faccio ai senatori della destra e a quelli della sinistra: lavoriamo con dignità, ritirate tutti gli emendamenti inutili e che ledono al dignità dei cittadini italiani per portare a termine la discussione in Aula senza rinvii". Lo ha detto la capogruppo del Movimento 5 Stelle, Nunzia Catalfo.
Romani: "Ok se Capigruppo è per rivedere merito" . "La richiesta di rinvio del Pd – dice Romani – dimostra che il percorso scelto non era quello giusto. Ieri, infatti, abbiamo parlato al buio, non sapevamo nulla, neanche quanti emendamenti sarebbero caduti con il via libera al canguro di Marcucci. Io mi auguro che le 48 ore di rinvio servano a riaprire la discussione nel merito del provvedimento. Mi auguro che gli emendamenti della Lega vengano riconsiderati e che si entri nel merito. Che si capisca quanti sono davvero gli emendamenti ammissibili. Se la Capigruppo serve per tentare di riesaminare tutto questo e per riaprire la discussione, anche con un rinvio del ddl in Commissione, allora va bene".
Calderoli: "Prima Pd ritiri canguro poi capigruppo". "Prima il Pd ritiri il ‘super canguro’ e poi facciamo la riunione della conferenza dei capigruppo". Lo ha chiesto in Aula il senatore della Lega, Roberto calderoli, dopo la richiesta avanzata dal Pd di un rinvio dell’esame del ddl Cirinnà.
Zanda (Pd) chiede capigruppo, “serve pausa riflessione”. ll capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, ha chiesto in Aula al presidente Grasso di convocare una conferenza dei capigruppo per rinviare l’esame del ddl Cirinnà. "La richiesta della capigruppo vorrei naturalmente motivarla – ha detto Zanda. Il Pd continua a pensare che in questa legislatura sia possibile, anzi necessario fare una buona legge sulle unioni civili. Pensiamo che questo traguardo sia alla nostra portata, ma abbiamo registrato ieri un fatto politico nuovo. Abbiamo registrato che un gruppo che avevamo visto favorevole ieri, per manifestazione di volontà esterne ma anche private, poi improvvisamente in aula ha cambiato opinione e questa opinione muta naturalmente i passaggi di aula che ci aspettiamo per il prossimo futuro".
Numeri ridotti per il Pd. Il Pd va in affanno dopo il cambio di strategia di M5S sul "super canguro", l’emendamento del senatore dem Andrea Marcucci che se approvato farebbe cadere a cascata tutti gli altri spianando la strada alla approvazione della legge così com’è. Il no di 5 Stelle al super canguro è una nuova tegola sull’accidentato cammino della legge Renzi.
M5s: "Non votiamo canguro Marcucci". "Non me la sento di costringere il mio gruppo a votare l’emendamento ‘canguro’ di Marcucci," spiega il senatore del M5S Alberto Airola intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama. "Non me la sento di costringerlo a tradire la possibilità di discutere con soli 500 emendamenti. Avete paura di 200 voti segreti?" si chiede. "Votiamola ora la legge e se finirà che è colpa nostra se non passa me ne assumerò la responsabilità".
Renzi si affida a Verdini anche sulle unioni civili. Se guardiamo ai numeri sul voto del rinvio – tenendo presente che in Senato le astensioni valgono come voto contrario -, lo scarto tra maggioranza e opposizione sulla richiesta di sospensione è stato di appena 11 voti. Il voto di Ala, la componente dei verdiniani, è stato quindi ancora una volta determinante. L’ordine di scuderia sarebbe arrivato dallo stesso Denis Verdini che ha chiesto ai suoi di allinearsi con il Pd. Area Popolare (Ncd-Udc) ha votato contro la sospensione, ma non Paolo Bonaiuti, favorevole.
Quagliariello-Roccella: “Bene M5s su rispetto regole”. "I senatori definiti come ‘antipolitici’ hanno dimostrato di tenere alle regole e alle istituzioni più di tanti sepolcri imbiancati che ogni giorno si riempiono la bocca e poi fanno strame perfino delle norme costituzionali", il commento di Gaetano Quagliariello ed Eugenia Roccella del movimento “Idea”. "Nessuno è più distante di noi dal senatore Alberto Airola nel giudizio di merito sul ddl Cirinnà, ma eravamo certi che di fronte ai reiterati abusi ai quali stiamo assistendo in Senato i colleghi del Movimento Cinque Stelle avrebbero condiviso la battaglia per il rispetto delle regole e per un dibattito parlamentare aperto e trasparente".
Marcucci: "Se non passa canguro provvedimento torna in commissione ed è affondato". "Domani," raccontano i cronisti che hanno captato le dichiarazioni di Marcucci con i cattolici del Pd, "andremo in Aula e vedremo se ci bocciano l’emendamento. Se passerà bene. Altrimenti si tornerà in commissione e di fatto il provvedimento sarà morto. E poi cosa pensate che possa succedere con tutti i voti segreti che potrebbero esserci con gli emendamenti della Lega?". E ai parlamentari che ribattono come non si dovesse arrivare a questo punto, che il partito si è intestardito sulla stepchild, Marcucci avrebbe replicato: "Se si vuol tornare a un accordo di maggioranza io ci sto ma li trovate voi i voti?". Marcucci ha anche definito "gravissima" la responsabilità di M5S di dire no al suo emendamento.
Cirinnà fuorigioco, aspettando Renzi. Mentre il Pd a questo punto spera nel ritorno di Renzi dal viaggio in Argentina, anche la senatrice Monica Cirinnà viene intercettata dai giornalisti. "Non ne so nulla, adesso è tutto nelle mani di Zanda", dice riferendosi al capogruppo in Senato del Pd.
Zanda: “Canguro resta, vogliamo la legge”. Il Pd non ritira l’emendamento canguro di Marcucci al ddl Cirinnà, ha detto ieri Zanda parlando in Senato. "Il Pd vuole questa legge e vuole farla con la maggioranza che il parlamento gli offrirà, dando il privilegio certamente alla maggioranza che sostiene il provvedimento ma volendo approvare in ogni caso, certamente, la legge". Ancora: "E’ urgente che questa legge si discuta e si approvi. E questo ci rende forti nel discuterla e nel volerla approvare. Arrivo a dire che ci sono dei gruppi che non vogliono la legge sull’unioni civile e che pensano che, se questa legge dovesse essere approvata, deve essere la peggiore possibile per essere più facilmente attaccata".
Casini al Pd: "Truccare regole del gioco è incettabile". "Mi auguro che il Pd scelga la strada della coerenza, consentendo al Parlamento un dibattito libero. Truccare le regole del gioco è sempre deleterio, ma oggi assume una valenza sociale e civile inaccettabile", aveva detto nel suo intervento il senatore Pier Ferdinando Casini.