Unioni civili, il sindaco di Favria dice No
27 Settembre 2016
di Redazione
Serafino Ferrino, primo cittadino di Favria, località di 5200 abitanti in provincia di Torino, si è rifiutato di celebrare un’unione tra due persone dello stesso sesso. Un caso che sta facendo discutere. Dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili da parte del Parlamento, sono stati davvero numerosi i sindaci che si erano, e si stanno esprimendo contro, annunciando il loro rifiuto di unire in matrimonio persone dello stesso sesso, ma assicurando comunque il rispetto della legge attraverso l’istituto della delega.
“Non è una sfida – ha raccontato Ferrino – ma non ho intenzione di delegare nessuno. Questa legge è un errore e non vedo perché un sindaco debba essere obbligato a rispettarla andando contro i propri principi etici. E nella mia posizione sono certo che si trovino tantissimi sindaci in Italia”. Tuttavia il problema può essere facilmente aggirato rivolgendosi al responsabile dell’ufficio anagrafe, l’unico che potrebbe sposare la coppia anche senza la delega del sindaco.
L’intenzione del sindaco è chiaramente quella di lanciare un messaggio ben preciso. Che contempla anche il desiderio di riaprire una discussione sul diritto di obiezione di coscienza. Cosa completamente assente al momento dei fatti e soffocata dal ricorso al voto di fiducia imposto dal governo. Un problema che non si può continuare a ignorare. Chissà perché il diritto all’obiezione non ha lo stesso peso di quello che può avere una coppia omosessuale di farsi riconoscere dallo stato. Il dibattito e le polemiche cattive, come accade spesso in questi casi, non si spegneranno. Come è certo che la comunità Lgbt non toglierà dal suo mirino il “sindaco dissidente”.