Unioni civili, resta il muro tra Ap e Pd
08 Settembre 2015
di redazione
Sulle unioni civili la maggioranza resta divisa con il muro contro muro fra il Pd e Area popolare con scambio di reciproche accuse sulle responsabilità della frattura.
"Ci siamo trovati contro un muro" dice il senatore Carlo Giovanardi (Ncd). L’emendamento premissivo, "è stato svuotato dalle dichiarazioni alla stampa del relatore". Il "nostro preciso dovere è di fare una grande battaglia parlamentare" contro norme contrarie "alla lettera della Costituzione".
Da Area popolare con Maurizio Sacconi arrivano ulteriori integrazioni agli emendamenti già presentati dall’Ncd Giovanardi affinché le unioni civili non possono accedere alle stesse provvidenze di cui godono le unioni matrimoniali ‘orientate alla procreazione’. Quindi niente provvidenze pubbliche, pensioni di reversibilità e assegni familiari.
"La commissione Giustizia al Senato ha bocciato ripetutamente la mia proposta volta a specificare che le unioni civili non costituiscono il presupposto per il diritto alle prestazioni fiscali e monetarie oggi riservate alle unioni matrimoniali in quanto le sole orientate alla procreazione e alla cura dei figli”, spiega Sacconi. “Lo Stato non entra nel letto delle persone e ne rispetta il libero orientamento sessuale. Esso si occupa peraltro della continuità della specie e solo a questo scopo eroga trasferimenti monetari o concede benefici fiscali alle coppie naturali unite in matrimonio. Respingendo questi emendamenti la commissione ha immediatamente contraddetto la ‘specificità’ dell’unione civile come formazione sociale, perché concedendo ad essa pensioni di reversibilità, detrazioni fiscali e assegni familiari la omologa al matrimonio sotto il profilo più distintivo", conclude.
Per il senatore D’Ascola "L’accordo non c’è per nulla. Continuiamo con l’ostruzionismo.”