Unioni gay: Anche da tecnici Senato dubbi su relazione Mef
30 Luglio 2015
di redazione
I parametri utilizzati dal Mef per quantificare il possibile numero coppie omosessuali che potrebbero unirsi civilmente e quindi usufruire di detrazioni fiscali, assegni e reversibilità della pensione, "non può essere positivamente verificato". Prendere a esempio la Germania presenta, infatti, "significativi profili di incertezza anche perché si tratta di un dato assunto dall’esperienza di un altro Paese con caratteristiche di popolazione, economiche, culturali, religiose differenti da quelle italiane". È quanto scrivono i tecnici del Servizio bilancio al Senato in merito alla relazione tecnica del Mef al ddl Unioni civili.
Il criterio utilizzato nella Rt per determinare il numero di coppie dello stesso sesso in Italia è stato fatto sulla base del numero di coppie rilevato dal censimento nazionale del 2011 in Germania, pari a 67mila. "Si tratta di un dato significativamente inferiore – scrivono i tecnici citando una ricerca Istat del 2011 – rispetto a quello posto a base della quantificazione, che dunque parrebbe sotto tale profilo prudenziale rispetto alla diversa opzione di porre a parametro della stima le risultanze del censimento 2011, ma anche non del tutto coerente con la rilevazione statistica di cui si è dato conto sopra (che indica in circa 1 mln gli individui che si sono dichiarati omosessuale o bisessuale)". Nell’ultimo censimento Istat, la fattispecie (coppie dello stesso sesso) è stata espressamente oggetto di rilevazione. Dal censimento è risultato che le coppie conviventi dello stesso sesso erano 7.513, di cui 529 con figlio. "Il parametro numerico posto a base della quantificazione non può essere positivamente verificato", dicono i tecnici. Le differenze culturali e religiose con la Germania "potrebbero avere riflessi circa il numero (e il suo andamento nel tempo) delle coppie omosessuali italiane potenzialmente interessate alle unioni civili".
"Assumendo una durata media di circa 2 anni" dell’assegno di reversibilità della pensione, continuano i tecnici, "l’onere potrebbe essere prudenzialmente stimato in circa 50 milioni di euro annui a regime". I tecnici, per la quantificazione, hanno considerato che l’aspettativa di vita del soggetto superstite "è teoricamente bassa" , trattandosi di persone dello stesso sesso, non vi è differenza statistica nella longevità. La media ordinaria viene erogata al coniuge vivente per circa 5-7 anni.