Unità. Bossi: “Celebrazioni inutili, ma Napolitano mi è simpatico”
04 Maggio 2010
di redazione
"Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia a naso mi sembrano le solite cose un po’ inutili e un po’ retoriche". Così il leader del Carroccio Umberto Bossi in un’intervista a La Repubblica.
Ha detto inoltre di non aver deciso ancora se partecipare alle celebrazioni, a meno che il Presidente della Repubblica non lo chiami. Il ministro delle Riforme ha anche detto di voler arrivare ai festeggiamenti dell’Unità d’Italia "con il federalismo fatto, che sia legge e diventi finalmente realtà", perché "questo è l’unico pezzo che manca al compimento della storia del nostro Paese". E lascia aperto uno spiraglio alla sua presenza ai festeggiamenti: "Il presidente Napolitano mi è sempre stato simpatico".
"Cavour era federalista, la promessa e l’impronta federalista sono state fondamentali nel percorso di unificazione del Paese", riflette il leader della Lega. "Poi il re in qualche modo ha tradito perché ha imposto il centralismo, ma oggi è arrivato il momento di riprendere quella promessa e mantenerla compiendo davvero la storia. Non perderemo questa occasione per raddrizzare il Paese". "Se andiamo avanti di questo passo avremo troppi sindaci e troppi presidenti di regione che buttano via i soldi", avverte poi Bossi.
Secondo Bossi il federalismo fiscale è l’unico modo per arginare il rischio di una crisi come quella che sta avanzando in Grecia. Con questa ricetta, ha detto, ci sarebbero regole migliori sia al Nord che al Sud, inoltre il Mezzogiorno smetterebbe "di buttare via i soldi".