Università fa rima con libertà…e con senso di responsabilità
15 Ottobre 2008
Caro Paolo,
ho appena concluso la mia prima settimana da universitario, ed è stata piuttosto dura. Prima di tutto lo studio: anche se mi riserbo un altro po’ di tempo per dare giudizi sul livello e sulla qualità, di sicuro c’è che non ci si può distrarre tanto a lezione. Anzi, se si perde il filo del discorso un attimo è finita, si può anche uscire dall’aula per il resto dell’ora.
Inoltre bisogna studiare molto anche dopo le lezioni, almeno per quanto riguarda menti “normali” come la mia. Del problema geni del tipo “piccoli Einstein crescono” te ne parlerò poi quando la fase di livellamento sarà finita, ma già sono sorti i primi complessi di inferiorità. Quindi non avrò tanto tempo libero ma non mi lamento.
A preoccuparmi è lo sfasamento del trasferimento, della lontananza da casa. Mi sento strano, un pesce fuor d’acqua… Senza radici… Abituato per diciannove anni a vedere le stesse facce contente di riaccogliermi a casa , dopo le lezioni, più o meno le stesse persone girando per le strade del mio paese, ora mi sento spaesato.
Soprattutto per il fatto che sono passato da un paese di neanche dieci mila abitanti, in cui ci si conosce un pò tutti, con tutto ciò che di positivo e negativo comporta , ad una metropoli , in cui vengo a malapena degnato di uno sguardo quando vado a “sbattere” addosso alle persone mentre attraverso una strada. Bah, triste… Freddo come ambiente, no? Per non parlare del fatto che sono vissuto sempre nel verde e negli ampi spazi della campagna e adesso mi ritrovo a vivere stipato in un condominio di 5 e più piani… Non mi piace, ma mi dovrò abituare visto che il pendolare non si può fare e più vicino la facoltà non c’è… Forse a preoccuparmi inconsciamente è la distanza dai freni e dalle protezioni che venivano dalla famiglia… le vertigini della troppa libertà? Boh, dammi un consiglio, tu che mi sembri molto a tuo agio….
Caro Diego,
ho appena cominciato la mia seconda settimana da universitario, mi piace! Prima di tutto il cazzeggio: che spettacolo! Bologna da questo punto di vista ti offre un sacco di possibilità! Impegnato a coglierne il più possibile, ogni tanto mi metto anche a studiare! E già! Da quando sono qui mi piace anche studiare. Per il momento mi sembra che la facoltà che ho scelto(Economia e finanza) sia azzeccata. Sarà l’entusiasmo di un nuovo inizio… Chissà? Speriamo che duri.
Che consigli vuoi che ti dia? Già non ti seguo quando mi parli di “troppa” libertà.. Ma quale “troppa”? La libertà non è mai troppa. Bisogna saperla gestire, sì, ma a me piace proprio tanto. Libertà… semplicemente libertà! L’idea che questa possa darti le vertigini per me è inconcepibile!
Finalmente possiamo dire che tutto dipende da noi. Siamo qui perché l’abbiamo scelto. Già questo dovrebbe essere più che sufficiente per star bene.
Dici che inconsciamente potrebbe preoccuparti la distanza dai freni e dalle protezioni che vengono dalla famiglia. Ma la famiglia rimane… A 2 ore di treno di distanza, ma rimane! E poi… Non farmi ridere! Pensi di non essere in grado di frenarti da solo?! Te?!?! Piuttosto mi viene da pensare che di tanti freni non riesci a liberartene. Ti ci vorrebbe un po’ della mia avventatezza.
Buttati! Ecco l’unico consiglio che mi viene in mente, anche se sembra un po’ scontato.
Buttati e vedrai che ci divertiamo! Bologna, l’Italia, zio Silvio hanno bisogno di noi!