Università. Gelmini: “Accolti i rilievi del Quirinale”

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Università. Gelmini: “Accolti i rilievi del Quirinale”

07 Gennaio 2011

"Seguire i suggerimenti del capo dello Stato e proseguire il dialogo con gli studenti. Nella speranza che dopo l’approvazione della riforma ci sia meno spazio per l’ideologia". Intervistata dal Sole 24 Ore, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini conferma che i rilievi mossi dal Colle all’atto di firmare la legge sull’università saranno accolti: "Il 18 – annuncia – incontrerò al ministero i rappresentanti del consiglio nazionale universitario", poi partirà la fase attuativa.

"È bene ricordare – sottolinea il ministro a proposito dei rilievi del Quirinale – che si tratta di dettagli tecnici che non incidono sulla sostanza della riforma. Detto questo intendiamo proporre le soluzioni operative nel più breve tempo possibile", già in sede di conversione del decreto milleproroghe, soluzione che "garantisce tempi veloci di approvazione".

A proposito della riserva del 10% dei fondi per il merito agli studenti che risiedono nello stesso luogo in cui si trova l’ateneo, fra gli "appunti" di Napolitano, Gelmini afferma che è in corso la valutazione della "reale portata" della norma e delle sue implicazioni. La questione sarà approfondita, ma problemi con la Lega – assicura – "non ci sono e non ci saranno. L’asse Berlusconi-Bossi è saldissimo".

Nella fase attuativa – che sarà completata in sei mesi – prosegue, il primo impegno "è presentare le norme relative al reclutamento, che sono essenziali per rimettere in moto un sistema bloccato. Il decreto è già pronto e lo presenteremo già nel mese di gennaio. Seguiranno immediatamente gli altri adempimenti, ovviamente a partire da quelli più urgenti", come la nomina dei membri dell’Anvur.

Nessun dubbio sulla tenuta della maggioranza in parlamento: "Durante le vacanze il presidente Berlusconi ha lavorato bene al punto che ci sono 10-15 deputati in più tra quelli pronti a entrare nel gruppo di responsabilità e quelli che appoggeranno comunque il governo". La sfiducia al ministro Bondi, aggiunge, "è talmente priva di senso politico che credo sarà respinta".