Un’ora su Facebook al giorno toglie le critiche di torno
16 Novembre 2011
Un’ora di connessione coattiva sulla sua pagina Facebook: è questo il particolare compito che il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha commissionato a tutti i suoi assessori durante l’ultima riunione della Giunta Comunale, obbligandoli così a partecipare alle numerose discussioni che quotidianamente nascono dalle denunce dei suoi “fan”.
Il social network rappresenta dal momento in cui vi si è iscritto due anni fa terreno fertile per il sindaco, un luogo virtuale in cui incontrare i sostenitori, replicare alle accuse dei detrattori, rimproverare amministratori o pubblici ufficiali quando si comportano in modo superficiale o scorretto e comunicare ai cittadini le decisioni della giunta e le sue delibere. Fa sorridere che proprio con una delibera, a suo dire una delle prossime, il sindaco renderà prassi un’abitudine che per mesi ha rappresentato per lui un passatempo sia nei momenti liberi, sia durante i consigli comunali, dei quali ha spesso riportato puntuali aggiornamenti che gli sono costati qualche ramanzina da parte dell’opposizione.
In questa imposizione di Emiliano agli assessori comunali baresi si nasconde evidentemente non solo una strategia mediatica, ma anche tutta la preoccupazione del sindaco, causata dal recente moltiplicarsi sulla sua bacheca di messaggi che riportano accuse, lamentele e talvolta sgradevoli insulti di una parte della cittadinanza scontenta dell’operato dell’amministrazione e dell’attenzione inadeguata che essa rivolge tanto a grandi temi come l’alto tasso di criminalità in città, quanto a temi minori ma comunque importanti come i costi delle fontane del lungomare. A quanto pare, l’ex pm non prova più gusto a passare il suo tempo su Facebook; lo stesso mezzo che ha spesso utilizzato per dilettarsi nel riportare i suoi successi e per crogiolarsi negli attestati di stima dei suoi ammiratori gli si è ritorto contro, facendo cessare il disincanto con il quale prima vi si dedicava e costringendolo a chiamare a raccolta l’intera giunta.
Da che mondo è mondo, infatti, gli assessori, in quanto destinatari alla pari del sindaco dei reclami dei cittadini, sono obbligati moralmente a dare una mano al primo cittadino a rispondere delle proprie mancanze e delle proprie responsabilità. Ora l’obbligo morale per Emiliano non basta più, servirà una delibera comunale per prevedere modalità e durata dell’impegno che i membri di giunta dovranno dedicare alla presenza sul suo profilo personale nel social network più famoso in Italia. A chi gli fa presente che qualche assessore potrebbe trovare difficoltà ad interagire via web, il sindaco risponde tra il serio e il faceto che “ormai Facebook lo usano gli ottantenni e se gli assessori non fossero in grado di usarlo, beh, non potrebbero più fare gli assessori” ; ma cosa risponderebbe a chi, pur apprezzando la sua trasparenza, preferirebbe che quelle ore fossero dedicate a lavorare per il bene della città? Probabilmente che spesso l’apparenza premia più della sostanza.