Usa 2008, Clinton insiste: “Non lascio”
04 Marzo 2008
di redazione
Oggi si voterà per le primarie in
Texas, Ohio, Rhode Island e Vermont e, per i più critici, sarà
l’ultima possibilità che Hillary Clinton avrà per raddrizzare la
campagna elettorale e colmare il distacco in termini di delegati
nei confronti di Barack Obama.
La senatrice di New York tuttavia
appare determinata a non lasciare la competizione e a lottare
fino all’ultimo per strappare al giovane rivale di Chicago la
nomination democratica. Negli ultimi giorni, l’ex first lady non
ha risparmiato battute al veleno, colpi al limite del lecito e si
è lanciata in una vera e propria battaglia mediatica, combattuta
a colpi di spot elettorali. Gli ultimi disperati tentativi di un
contendente ormai fuori gioco? Non necessariamente, visto che,
stando agli ultimi sondaggi, gli sforzi sembrano pagare e, se non
altro, Obama non appare più il candidato più coccolato dai media.
Anche i sondaggi sembrano dare ragione alla senatrice di New
York, che è riuscita a riportarsi in vantaggio in Ohio e che, a
livello nazionale, sembra recuperare terreno nei confronti di
Obama. Delle cinque indagini pubblicate ieri, quattro danno
Clinton in vantaggio in Ohio tra i quattro e i dodici punti,
mentre secondo Zogby il senatore dell’Illinois guida con due
punti di vantaggio. Significativi i distacchi evidenziati da
Suffolk e Public Policy Polling, che danno Clinton avanti
rispettivamente di 12 e 9 punti, mentre i margini sono più
contenuti per Rasmussen e Quinnipiac University, secondo cui la
senatrice di New York è avanti di sei e quattro punti.
Serrata la lotta anche in Texas, dove Obama sembra avere perso
il vantaggio degli ultimi giorni (Rasmussen lo dà avanti di un
solo punto, Zogby di tre punti, mentre secondo Pubic Policy
Polling Clinton è avanti di sei punti), mentre a livello
nazionale Clinton appare orientata a riprendersi la leadership
ceduta nei giorni scorsi. Il sondaggio Rasmussen pubblicato oggi
vede la senatrice avanti di un punto, con il 45% delle preferenze
contro il 44% di Obama, un vantaggio comunque molto risicato
rispetto ai margini ampi dei mesi scorsi.
Per l’ex first lady, comunque, questo basta per guardare con
maggiore ottimismo al voto di domani e per mostrarsi spavalda.
“Sto cominciando a scaldarmi. Sono consapevole di quello che sta
succedendo e credo che vincerò domani”, ha detto Clinton,
aggiungendo che “manderemo un messaggio molto significativo alla
nazione, quindi andremo in Pennsylvania e negli altri stati che
seguono”.
Le parole di Clinton lasciano pensare che l’ipotesi di ritiro in
caso di eventuale sconfitta domani non sia stata presa in
considerazione. “Ci sono ancora 16 stati in cui votare”, ha detto
Mark Penn, stratega della campagna elettorale della senatrice.
Certo, in caso di sconfitta dell’ex first lady, la strada sarebbe
tutta in discesa per Barack Obama, che si presenta
all’appuntamento di domani con undici vittorie consecutive al suo
attivo e un vantaggio di circa cento delegati, 1.385 contro i
1.276 di Clinton.
Obama, dal canto suo si mostra altrettanto ottimista,
sottolineando che “se faremo bene in Texas e Ohio, credo che il
conto dei delegati sarà tale da renderle difficile la vittoria”.
fonte: APCOM