Usa 2016, riaperta indagine su Clinton. Trump: “Mai vista corruzione così grande”

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Usa 2016, riaperta indagine su Clinton. Trump: “Mai vista corruzione così grande”

29 Ottobre 2016

Nel 2015 i media rivelarono che, durante i suoi quattro anni nel Dipartimento di Stato, Hillary Clinton usò un account di posta personale per le sue comunicazioni con un server privato. L’ex First lady ha poi ammesso che “sarebbe stato più intelligente usare un account ufficiale” nel corso delle oltre tre ore di interrogatorio nel quartier generale dell’Fbi nel luglio scorso quando aveva consegnato circa 55mila pagine di email legato al suo impiego come segretaria di Stato perché fossero pubblicate.

Ma il caso aveva sollevato dubbi sul fatto che informazioni segrete del governo fossero state usate indebitamente su un account personale. Il Dipartimento di Stato aveva identificato altre 2.100 email con informazioni confidenziali, assicurando comunque che molte di loro non erano considerate ‘classified‘, segrete, al momento dell’invio. A luglio l’Fbi aveva poi di fatto archiviato il caso e, pur criticando la grave negligenza dell’allora segretaria di Stato per l’uso di un server privato, aveva escluso responsabilità penali.

Citando fonti investigative, il New York Times scrive che le nuove email sono state scoperte sui dispositivi elettronici che l’Fbi ha sequestrato alla principale collaboratrice della Clinton, Huma Abedin, e a suo marito, l’ex membro del Congresso, Anthony Weiner, coinvolto in alcuni scandali a sfondo sessuale. Il più recente, quello che ha acceso i fari dell’Fbi su Weiner, riguarda lo scambio di messaggi dal contenuto esplicitamente sessuale con una 15enne. La Abedin, lo scorso agosto, aveva annunciato l’intenzione di separarsi dal marito. Secondo la Cnn, le nuove email scoperte dall’Fbi, che potrebbero contenere informazioni top secret, non sarebbero state inviate dalla Clinton bensì dalla Abedin.

La Casa Bianca tiene a precisare di non essere stata “preventivamente informata” della nuova indagine avviata dall’Fbi. Lo ha riferito un portavoce dell’amministrazione americana, precisando che l’inchiesta “non pregiudica” il sostegno del presidente Barack Obama per Hillary Clinton. Il Dipartimento di Stato Usa ha fatto sapere di essere pronto a “collaborare pienamente” con gli investigatori federali. Torna, così, lo spettro dell’Emailgate per Hillary Clinton. Comey ha precisato che l’Fbi non può ancora dire se le email “possono essere significative” o quanto tempo sarà necessario per riesaminarle. Le email sono state scoperte in una vicenda non collegata che ha spinto Comey a disporre “appropriati passi investigativi”.

Trump esulta: “L’Fbi rimedia a errori, ora si faccia giustizia” Donald Trump ha dato la notizia della riapertura delle indagini dell’Fbi sulle email di Hillary Clinton quasi in diretta in un comizio a Manchester, in New Hampshire, accolto da un’ovazione della folla dei suoi sostenitori. “Una corruzione su una scala mai vista prima”, ha commentato il tycoon, sostenendo che la candidata democratica vuole “portare il suo schema criminale nello Studio ovale“. “Sono contento che l’Fbi stia ponendo rimedio a tutti gli orribili errori fatti” nelle indagini sulle email della Clinton. 

“E’ incredibile assistere a una cosa del genere 11 giorni prima di un’elezione presidenziale”, ha commentato John Podesta, responsabile della campagna della candidata democratica. L’Fbi “deve immediatamente fornire al popolo americano dettagli esaurienti su ciò che sta ora esaminando – ha reclamato Podesta – siamo fiduciosi sul fatto che le conclusioni non saranno differenti rispetto a quelle raggiunte lo scorso luglio”, quando non è stata mossa alcuna accusa nei confronti della Clinton per aver utilizzato un server di posta privato quando era segretario di Stato. 

La notizia della riapertura delle indagini dell’Fbi sul server privato usato dall’allora segretario di Stato dopo la scoperta di nuove email ha avuto ripercussioni anche sui mercati finanziari americani, con una flessione immediata di Wall Street e del dollaro. Gli indici della Borsa hanno annullato i guadagni legati all’effetto Pil, cresciuto nel terzo trimestre al passo più veloce da due anni.