Usa, disoccupazione ai minimi e il Nasdaq sale

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Usa, disoccupazione ai minimi e il Nasdaq sale

Usa, disoccupazione ai minimi e il Nasdaq sale

02 Dicembre 2016

L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di novembre, sono stati creati, nei settori non agricoli, 178 mila nuovi posti di lavoro, dato lievemente inferiore alle aspettative del consensus (+180k). Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,6% dal 4,9% (nuovi minimi dal 2007).

Riviste le cifre dei mesi precedenti (-2 mila posti di lavoro rispetto alle stime precedenti). Il dato di settembre è stato rivisto al rialzo a +208k (da +191k), quello di ottobre al ribasso a +142k (da +161k). Il tasso di disoccupazione giovanile si attesta al 15,2%, disoccupazione donne (4,2%), bianchi (4,2%), afroamericani (8,1%), asiatici (3,0%), ispanici (5,7%). Deludente è stata la (non) crescita dei salari. Su base mensile i salari sono scesi dello 0,1% (consensus +0,2%), su base annuale sono saliti del 2,5% (aspettative +2,8%).

Wall Street apre con indici contrastati dopo che a novembre le assunzioni negli Stati Uniti, dove il tasso di disoccupazione è sceso al 4,6%, minimo da oltre nove anni, fanno diventare quasi certezza un ritocco verso l’alto dei tassi d’interesse da parte di Federal Reserve, ma la revisione sui mesi precedenti potrebbe suggerire un atteggiamento più cauto da parte della Banca centrale americana per quel che riguarda le mosse del 2017. Il Dow Jones in avvio storna dello 0,17% a 19.159 punti, invece il Nasdaq Composite segna un +0,27% a 5.265 punti.ù

Dai non farm payroll di novembre e dal tasso di disoccupazione Usa sono arrivati buoni segnali, ma i salari hanno deluso, scendendo dello 0,12% a novembre contro l’incremento dello 0,3% atteso dal consenso degli economisti. Il passo falso degli stipendi, ha osservato un esperto, non fermerà la Fed che procederà con il rialzo dei tassi nella riunione di dicembre. Peraltro a ottobre i salari avevano registrato un incremento annuale sui massimi dal giugno del 2009 quindi i numeri odierni non sono motivo di preoccupazione.

Dopo i dati sul mercato del lavoro Usa, il cambio euro/dollaro resta sotto il massimo intraday di 1,0689 a 1,0645. Gli operatori vedono comunque il dollaro ancora ben inserito in un trend rialzista, accompagnato anche dalla salita dei rendimenti sui Treasury, ai massimi da circa un anno e mezzo grazie al rafforzamento dalle aspettative di inflazione, alimentate dall’aumento dei prezzi petroliferi e dall’attesa delle politiche economiche dell’amministrazione Trump. Invece sul fronte euro incombe la variabile del referendum italiano di domenica. Il mercato risulta già posizionato su una vittoria del no, ma l’incerto quadro politico che ne seguirebbe potrebbe pesare ulteriormente sulla valuta unica.