Usa. Disoccupazione oltre l’8%, il dato peggiore dal 1983
06 Marzo 2009
di redazione
Gli americani stanno vivendo un periodo nerissimo. Lo dimostrano anche i dati di febbraio sulla disoccupazione che si è attestata all’8,1%, contro il 7,9% previsto dagli analisti. Si tratta del dato più alto mai registrato dal dicembre 1983.
Dall’inizio della recessione nel dicembre del 2007 il bilancio delle perdite di lavoro nell’economia statunitense ha raggiunto i 4,4 milioni di posti di lavoro, il maggior crollo dal dopoguerra. Solamente a febbraio la perdita è stata pari a 651.0000 posti di lavoro, in linea con la stima media. Come ha ricordato l’agenzia Bloomberg, questo è stato il terzo mese consecutivo in cui l’economia americana ha perso più di 600mila posti di lavoro. D’altro canto sono diminuiti i sussidi settimanali di disoccupazione pari a 31mila unità. Gli analisti si aspettavano un calo di 12mila unità dato che le richieste arrivate nella settimana al 21 febbraio sono state riviste a 670mila da 667mila.
Nel settore manifatturiero il numero di buste paga è diminuito di 168mila unità; a gennaio il calo era stato di 207mila. Gli economisti si attendevano invece una contrazione di 200mila unità. Le imprese dei servizi, che includono banche, assicurazioni e ristoranti, hanno perso 375mila posti di lavoro dopo i 276mila di gennaio. E le società finanziarie hanno tagliato 44mila posizioni dopo le 52mila del mese precedente. Sempre in febbraio, infine, le richieste per bancarotta sono aumentate del 37% a oltre 130mila unità.