Usa. Dopo il caso McChrystal, il Pentagono cambia le regole per contatti con media
03 Luglio 2010
di redazione
Giro di vite del Pentagono ai contatti con i media dopo la vicenda del generale Stanley McChrystal, costretto a dimettersi dalla guida delle truppe americane in Afghanistan in seguito ad un’incauta intervista concessa al magazine Rolling Stones.
Il segretario alla Difesa Robert Gates ha diffuso un memorandum interno che obbliga tutti gli alti ufficiali ad avvertire l’ufficio del suo assistente per gli affari pubblici "prima di ogni intervista o qualsiasi altro contatto contatto pubblico e con i media che potrebbe avere implicazioni a livello nazionale o internazionale". Lo rivela oggi il New York Times.
"Ho detto più volte che dobbiamo essere il più possibile aperti, accessibili e trasparenti – scrive Gates nel memorandum – ma allo stesso tempo sono preoccupato che il dipartimento sia diventato permissivo nei contatti con i media, spesso in contraddizione con le regole e le procedure stabilite".
In particolare Gates, che è stato anche direttore della Cia, avverte che la diffusione "di informazioni riservate è contro la legge e non può essere tollerata". Inoltre dal memorandum traspare la preoccupazione che gli ufficiali intervistati mostrino una loro visione troppo ristretta legata ad interessi particolari, perdendo di visita la più ampia prospettiva degli interessi nazionali.
Analogamente alle dimissioni di McChrystal, volute dal presidente americano Barack Obama, il memorandum appare come una riaffermazione del potere di controllo civile sui militari, nota il New York Times. Le direttive rafforzeranno anche il ruolo dei funzionari del Pentagono, che troppo stesso si sono sentiti scavalcati da esterni ingaggiati come consulenti per i rapporti con i media. Fu proprio uno di loro a gestire l’intervista di McChrystal a Rolling Stones. Con il giro di vite si vogliono anche evitare le fughe di notizie avvenute in passato sui dissensi interni riguardo alla strategia in Afghanistan.