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Usa. Elezioni di Midterm: Obama difende imprese e va a Boston
16 Ottobre 2010
di redazione
Difesa incondizionata delle politiche adottate dalla sua amministrazione a sostegno delle piccole imprese, e critiche esplicite contro le società e i gruppi americani che delocalizzano: questo il messaggio che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è tornato oggi a ribadire nel suo consueto discorso del sabato.
"Per anni, il nostro sistema fiscale ha continuato a dare benefici per miliardi di dollari che incoraggiano quelle imprese che cercano profitti e creano lavoro all’estero" ha detto Obama. "Io voglio portare a termine questo stato di cose" e ha definito "un inganno" nei confronti dei contribuenti quei benefici che incoraggiano la delocalizzazione.
"Io voglio dare benefici fiscali ad ogni impresa che investe in America, e ulteriori benefici a chi investe nell’energia pulita" ha aggiunto, ribadendo che le politiche sostenute dai Repubblicani continuano invece a sostenere gli interessi delle grandi corporazioni. La Casa Bianca ha annunciato che nel pomeriggio Obama sarà a Boston, in Massachusetts, per partecipare ad un incontro elettorale a sostegno del governatore democratico Deval Patrick.
Domani invece il presidente americano tornerà a fare campagna elettorale con sua moglie. Barack e Michelle Obama, che non si presentavano insieme ad un comizio elettorale dalla campagna delle presidenziali 2008, saranno in Ohio, prima a Cleveland, poi a Columbus.
Intanto, scende in campo a difesa dell’operato di Obama anche l’ex segretario di Stato americano, Condoleezza Rice. Dopo aver incontrato ieri il presidente alla Casa Bianca, l’ex ministro degli Esteri dell’amministrazione Bush ha partecipato ad un convegno organizzato dall’Aspen Institute e ha difeso l’operato dell’amministrazione Obama, in particolare per quanto riguarda la politica estera. A chi le faceva notare che secondo l’ex vicepresidente Dick Cheney l’approccio di Obama avrebbe indebolito gli Stati Uniti, la Rice ha risposto: "Niente nei metodi di questo presidente suggerisce che egli sia altro che un difensore degli interessi dell’America".
