Usa. Ex vicepresidente Cheney critica Obama su torture Cia

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Usa. Ex vicepresidente Cheney critica Obama su torture Cia

21 Aprile 2009

L’ex vice presidente degli Usa, Dick Cheney,  ha criticato Barack Obama per avere reso pubblici i documenti sulle torture della Cia senza avere reso noti allo stesso tempo i documenti che elencavano le informazioni ottenute con questi metodi. "Ho chiesto formalmente alla Cia di rendere noti anche i memorandum che mostrano la qualità delle informazioni ottenute con questi metodi", ha detto Cheney in una intervista alla "Fox News".

Cheney ha criticato inoltre il presidente Obama per il suo comportamento "debole" nei recenti vertici internazionali dove "si è scusato a più non posso con l’Europa ed il Messico" e dove ha stretto la mano al presidente del Venezuela Hugo Chavez (che aveva definito George W. Bush "il diavolo").

"Sono cose che non aiutano. Che stabiliscono standard sbagliati – ha detto Cheney – La posizione della amministrazione Bush era di ignorare gente come Chavez. Il mondo cercherà di sfruttare immediatamente la situazione se avrà la sensazione di avere davanti un presidente Usa debole o qualcuno che non è disposto a difendere in modo aggressivo gli interessi americani", ha affermato Cheney.

Obama ha reso pubblici i documenti che autorizzavano le torture della Cia promettendo allo stesso tempo di non punire gli agenti responsabili (perchè obbedivano ad ordini superiori). Ma alcuni membri del Congresso hanno avviato inchieste sulla vicenda e stanno cercando di trovare il modo di punire i responsabili delle torture: in particolare i legali del ministero della giustizia che hanno autorizzato, con i loro memorandum, il trattamento aggressivo dei detenuti.