Usa, il “Robin Hood dei rifugiati” condannato a 15 mesi di carcere per frode in materia di asilo
24 Marzo 2017
Si faceva chiamare il “Robin Hood dei rifugiati” Robert Dekelaita, avvocato dell’Illinois condannato a quindici mesi di carcere dal giudice federale per aver truffato il sistema di immigrazione. Dekelaita, infatti, da buon Ronin Hood, ha agito da “fuori legge” aggirando le leggi relative all’immigrazione per assicurarsi che ai suoi clienti venisse concesso il diritto di asilo negli Stati Uniti.
Secondo i procuratori federali, Dekelaita avrebbe inventato le storie dei suoi clienti, dipingendoli come vittime di rapimenti, bombardamenti e persecuzioni religiose. Il giudice distrettuale, Matthew Kennelly, ha sottolineato come l’avvocato dell’Illinois ha violato la legge per “nobili intenzioni”. Tuttavia, infrangendo la legge, “deve essere disposto a pagarne il prezzo”. Il giudice Kennelly ha incoraggiato il “Robin Hood dei rifugiati” a presentare una domanda per avere agevolazioni per quanto concerne le modalità per scontare la pena.
Ma l’avvocato dell’Illinois si difende: “Non ho truffato nessuno e non ho detto a nessuno di mentire. Ho protetto i miei clienti come dovrebbe fare ogni buon avvocato”. C’è da dire che Dekelaita è un cristiano assiro emigrato negli Stati Uniti dall’Iraq all’età di 10 anni, quando la sua famiglia fuggì dalle persecuzioni perpetrate da parte del regime Baath. Ecco perché, forte della sua storia, probabilmente l’avvocato si è immedesimato troppo nelle vicende dei suoi clienti e, pur di aiutarli, ha aggirato la legge.
Ora, però, come riferiscono i procuratori, i suoi ex clienti devono affrontare un possibile trasferimento. A causa della frode, le loro vite, più che salvate, sono state messe ulteriormente nei guai, essendo costretti a vivere le bugie che ha Dekelaita ha creato per loro.
Inoltre, insieme all’avvocato “paladino dei rifugiati”, sono stati condannati anche i due traduttori che hanno lavorato per lui, Adam Benjamin e Yousif Yousif, per traduzioni sbagliate intenzionalmente e favoreggiamento di reati in materia di asilo.