Usa, il Senato blocca le nuove misure sulle armi da fuoco
21 Giugno 2016
Repubblicani e democratici contrapposti al Senato americano pare si stiano sbarrando a vicenda la strada alle proposte per maggiori controlli e restrizioni sulla detenzione delle armi da fuoco.
Un voto emblematico quello maturato in serata a Capitol Hill, con i senatori che bocciano una dopo l’altra quattro proposte di legge (due presentate dai repubblicani e due dai democratici) attraverso un voto che non riesca a raggiungere i 60 ‘sì’ necessari per consentire un proseguimento dell’iter.
Una quinta opzione arriverà in aula nelle prossime ore, ma pur con prospettive più ottimistiche non ci si aspetta la svolta.
Le proposte simili, ma con accenti diversi, prevedevano un giro di vite nelle procedure per comperare un’arma in America. Le due proposte democratiche prevedevano di impedire di acquistare armi agli americani inseriti nelle liste dei sospetti dell’Fbi o sull’elenco di chi non è autorizzato a salire su un aereo.
Le proposte di legge prevedevano anche controlli più severi sui precedenti criminali e mentali per quanti acquistano armi alle tradizionali fiere delle armi. I Repubblicani si sono opposti a queste misure in nome del II emendamento della Costituzione che garantisce il diritto a “possedere armi”.
A loro volta i rappresentanti del Gop avevano proposto di instaurare un periodo di attesa di 72 ore tra l’acquisto dell’arma e la sua consegna effettiva (per quanti sono sulle liste dei sospetti dell’Fbi) per consentire ai federali di ottenere da un giudice un ordine per impedire la vendita nel caso di rischi comprovati. La seconda proposta repubblicana puntava a migliorare il sistema di controllo dei precedenti.
Ma i democratici hanno bocciato queste proposte. Il Senato aveva votato, sempre senza raggiungere la maggioranza necessaria, alcune misure simili dopo il massacro del 14 dicembre 2012 alla scuola elementare Sandy Hook di Netwown in Connecticut.