Usa-Italia. Thorne: “Rapporti mai così stretti malgrado WikiLeaks”
10 Gennaio 2011
di redazione
"L’Italia è per noi un partner di grande valore dall’Afghanistan al Medio Oriente, dalla Russia all’Iran fino al Corno d’Africa. Per noi nulla di questo è cambiato. Anzi dal mio punto di vista l’importanza dell’Italia è aumentata nell’ultimo anno. Il ministro degli Esteri Franco Frattini è stato un sostenitore dei rapporti bilaterali fuori del comune. Non dobbiamo consentire a Wikileaks di oscurare tutto questo". A parlare in questi termini dei rapporti bilaterali tra Italia e Stati Uniti è l’ambasciatore americano in Italia David Thorne, in un’intervista a La Stampa.
Secondo Thorne – che non commenta il contenuto dei documenti rivelati da Wikileaks – "in Italia, come in altri paesi, Wikileaks ha creato delle difficoltà, è diventato un diversivo ripetto all’attività di politica estera. In particolare – afferma – credo che Wikileaks ha avuto questo effetto in Italia per la coincidenza con la fase politica interna, segnata da toni elettorali. È stato come gettare benzina sul fuoco".
Quanto al governo Berlusconi a Washington "c’è grande apprezzamento", afferma ancora rispondendo ad una domanda. "Ho lavorato per l’incontro fra il segretario di stato Hillary Clinton e il premier Berlusconi in Kazakhstan proprio per sottolinearlo. E credo che nei prossimi tempi vi saranno ulteriori sviluppi per rafforzare il dialogo fra le leadership dei nostri due paesi", annuncia, sottolineando come l’Italia sia "uno dei nostri partner più importanti" e la necessità dunque di "un livello di comunicazioni bilaterali che sia conseguente".
Il diplomatico fa poi riferimento alla vicinanza tra Berlusconi e Putin e alla preoccupazione emersa in passato nell’amministrazione Obama a questo riguardo dicendo che le cose non stanno più così. «Siamo meno preoccupati di allora. L’Italia è stata una forte sostentrice del riavvicinamento con la Russia e questa è anche la posizione di Obama. Vi sono stati progressi con la Russia che hanno migliorato lo scenario". Lo stesso vale per i legami energetici dell’Eni con Mosca: "L’Eni ha cambiato il suo approccio, ipotizzando una convergenza fra gli oleodotti South Stream e Nabucco. Direi che siamo in una fase di dialogo costruttivo". Thorne annuncia quindi una sua prossima visita in Afghanistan durante la quale andrà anche a Herat "per rendere omaggio ai soldati italiani".
"L’Italia come paese svolge un ruolo cruciale nella coalizione essendo il terzo partner per numero di effettivi e nella transizione afghana i vostri carabinieri sono molto importanti per l’addestramento delle truppe afgane", sottolinea. Nell’intervista Thorne allude quindi alla cooperazione italiana sull’Iran, definendola "molto utile" e a quella sul Corno d’Africa, citando il capo della Cia Leon Panetta secondo cui "l’Italia può essere di grande aiuto sul Corno D’Africa contro il terrorismo".
Infine sull’economia Thorne sottolina che "non solo in Italia ma in tutta l’Europa per noi è importante stimolare la crescita e tagliare la spesa pubblica. In Europa non c’è stato un grande confronto sugli stimoli fiscali all’economia mentre l’attenzione è stata più sui tagli, come fatto da Giulio Tremonti. Si possono avere ricette diverse ma ciò che conta per l’America è che l’Europa e l’Italia crescano".