USA, la bufala Jill Stein sul riconteggio voti. In Michigan ha vinto Trump
25 Novembre 2016
di Redazione
Mentre la Clinton riappare in un supermercato dopo essere sparita dalla circolazione, spunta la candidata del partito dei verdi alle elezioni Usa, Jill Stein, che chiede un riconteggio dei voti elettorali in alcuni Stati chiave della vittoria di Trump alle presidenziali, come il Michigan.
La Stein ha lanciato una raccolta fondi online raccogliendo in poche ore due milioni di dollari e punta ad averne il doppio per chiedere di ricontrollare le schede elettorali. Stein ha detto di aver deciso di muoversi di fronte a “prove convincenti di anomalie nel voto” e che gli analisti hanno indicato “discrepanze significative nei totali dei voti” rilasciati dagli Stati. “Queste preoccupazioni vanno indagate prima che le elezioni 2016 vengano certificate” ha dichiarato Stein in una nota. “Meritiamo elezioni di cui ci possiamo fidare”.
Ma secondo il segretario di Stato del Michigan, i voti nello Stato dei “wolverines” sono stati contati e il verdetto è già emesso: Donald Trump ha vinto con 10mila e passa voti, un margine stretto, ma consideriamo che in Michigan Obama aveva vinto con oltre dieci punti di distacco sugli avversari, e che parliamo quindi di uno stato tradizionalmente democratico. I voti, sempre secondo il segretario di Stato del Michigan, sono stati controllati e certificati contea per contea.
Va ricordato che la notte delle elezioni, il capo della campagna Democratica, John Podesta, coinvolto e triturato nell’emailgate, le rivelazioni fatte da Wikileaks sull’uso del server personale di posta elettronica della Clinton, si era rivolto ai supporter di Hillary negando che Trump avesse vinto le elezioni, e annunciando un riconteggio dei voti.