Usa. Lieberman: “Voterò con Gop contro riforma sanità con public option”
28 Ottobre 2009
di redazione
Joe Lieberman minaccia di votare con il Gop se i democratici presenteranno una riforma della Sanità con la public option. È stato lo stesso senatore indipendente del Connecticut, che solitamente continua a votare con il partito demcratico di cui ha fatto parte per decenni, a dichiararlo all’Huffington Post al termine di una riunione del caucus democratico.
Nella riunione è stata illustrata l’intenzione del leader della maggioranza democratica Harry Reid di reinserire nel testo che verrà presentato in aula in Senato il piano per la realizzazione di un ente di assicurazione pubblico, in grado di fare concorrenza ai giganti assicurativi privati, che era stato espunto dal testo approvato in commissione Finanze.
Una mossa dettata anche dal fatto che i sondaggi hanno mostrato come alla maggioranza degli americani piaccia l’idea di un ente pubblico, teso ad aiutare chi non ha al momento un’assistenza sanitaria e gestito dagli stati. A questo proposito Reid ha spiegato che intende prevedere la libertà dei singoli stati di non adirire alla public option, attraverso una procedura di “opt out”. Vista come il fumo negli occhi dalle grandi assicurazioni e dai repubblicani, la public option non piace neanche a Lieberman: “i miei colleghi sanno bene che da tempo io mi oppongono ad una compagnia di assicurazioni creata e gestita dal governo”.
Il senatore – che nel 2004 è stato il vice di John Kerry nella sua sfortunata corsa alla Casa Bianca lasciando poi il partito quando è stato sconfitto alle primarie per la corsa al Senato perché agli elettori non era piaciuto il suo eccessivo sostegno alla guerra in Iraq candidandosi, e vincendo, da indipendente – ha così annunciato che si unirà ai repubblicani nel tentativo di affossare la legge nel caso che questa contenga la public option. Nel Senato americano infatti esiste il cosiddetto “filibuster”, l’opposizione ad oltranza, come arma finale della minoranza per bloccare l’iniziativa legislativa della maggioranza: solo il voto di due terzi dell’aula, vale a dire 60 senatori, può infatti bloccare l’intervento di un senatore.
I democratici contano su 58 voti e due indipendenti, quindi avrebbero bisogno dei voti di tutti, Lieberman compreso, per bloccare un filibuster repubblicano contro la legge di riforma sanitaria. Lieberman ha spiegato che non intende unirsi ai repubblicani per bloccare anche la discussione in aula del progetto di riforma, “perché credo che abbiamo bisogno di un dibattito sulla riforma e spero che mi metteranno nella posizione per approvarla: ma, come ho detto chiaramente, se la proposta rimarrà quella attuale, senza emendamenti, prima del voto finale non voterò per procedere”.