Usa, mostri di Cleveland vittima di un gioco autoerotico
11 Ottobre 2013
di redazione
A quanto pare Ariel Castro, il mostro di Cleveland che, insieme ai suoi due fratelli, rapì e tenne segregate tre ragazze per 10 anni, non si sarebbe suicidato in cella ma sarebbe morto durante un "gioco" autoerotico. Questo è quanto è emerso dal rapporto del Dipartimento di Riabilitazione dell’Ohio. L’uomo era stato trovato morto nella sua cella dopo neppure un mese di detenzione. La morte di Castro era stata classificata come suicidio, ma le circostanze hanno portato i funzionari a pensare all’asfissia autoerotica come causa. Castro è stato trovato appeso a un lenzuolo nella sua cella, ma il particolare che ha fatto pensare al gioco autoerotico è il fatto che i pantaloni e gli slip del mostro erano abbassati alle caviglie. Non erano stati rinvenuti biglietti d’addio e una perizia psicologica di pochi giorni prima non aveva fatto emergere intenzioni suicide. Si sta indagando ora sulle responsabilità, anche se dal rapporto dei funzionari si legge che le guardie carcerarie hanno saltato ben otto giri di controllo presso la cella dell’uomo. a questo proposito il sistema carcerario ha annunciato che le autorità di vigilanza potranno effettuare controlli a campione in tutte le prigioni per assicurarsi che le guardie stiano facendo il loro giro.