USA nella paura. Trump: “Saremo duri”. Clinton: “Prima capiamo che è successo”. De Blasio: “Nessuna minaccia a New York”
18 Settembre 2016
America nel terrore dopo una notte di attacchi bomba che si sono susseguiti tra New York, St. Clous in Minnesota, il New Jersey. Nella “Grande Mela”, 29 persone sono state ferite dalla esplosione di una cassetta per attrezzi nella zona di Chelsea, sull’isola di Manhattan, a due giorni dall’arrivo di tutti i leader mondiali per la 71esima assemblea generale delle Nazioni Unite. Tra le vittime, almeno un ferito grave. Nessuno, però, è in pericolo di vita. “C’era tanto fumo e molto caos. Autobus che andavano contromano, locali che chiudevano frettolosamente, tutto ha chiuso subito”, ha detto alla Cnn una persona che si trovava nei pressi del luogo dell’esplosione.
Poco distante dal luogo della esplosione, la polizia ha smentito che sia stato trovato un secondo ordigno artigianale: secondo quanto scrive in un tweet un giornalista della Cbs New York, si è trattato di una ventiquattrore abbandonata vicino all’incrocio tra la 28ma strada e le quinta Avenue. La zona è stata evacuata. La polizia ha inviato un sms ai residenti col seguente messaggio: “E’ stato rinvenuto un pacco sospetto, chiediamo ai residenti di restare lontani dalle finestre”. In un centro commerciale a St.Clous, nel Minnesota, un uomo ha accoltellato otto persone. L’attacco è avvenuto quindici minuti prima della esplosione di New York, l’uomo indossava una uniforme di una compagnia di sicurezza privata. Secondo alcuni testimoni, avrebbe invocato Allah e chiesto ad almeno una delle vittime se fosse di fede musulmana. L’aggressore è stato avvicinato e ucciso da un agente in borghese.
Un’altra bomba, infine, è esplosa a Seaside Park, in New Jersey, lungo il percorso sul quale era in programma una gara di corsa, che è stata cancellata. Nessun ferito. L’ordigno si trovava in un contenitore della spazzatura e anche in questo caso è stata rinvenuta una seconda bomba poco distante. Davanti a questa spirale di paura e in attesa di capire se c’è una concatenazione tra gli eventi, vale la pena evidenziare le diverse e contrapposte reazioni del mondo politico americano. I due sfidanti alla Casa Bianca, prima di tutto. Per Donald Trump: “E’ una cosa terribile quella che sta succedendo nel nostro mondo, quello che sta avvenendo nel nostro Paese. Saremo duri, intelligenti e vigili e metteremo fine a tutto questo”. Di diverso avviso Hillary Clinton: “Prima di giudicare dovremo capire meglio cosa è successo, avere informazioni precise, capire i moventi di questi persone, capire chi si cela dietro questi incidenti”. “Credo che sia sempre più saggio aspettare fino a quando non si hanno informazioni precise e dettagliate, siamo appena all’inizio delle indagini”.
Ancora più cauto il sindaco di New York, Bill De Blasio, “Non ci sono indicazioni di un legame col terrorismo e non ci sono al momento neanche indicazioni di una relazione con l’incidente avvenuto in New Jersey”, ha detto nel corso di un breve punto stampa davanti alle telecamere. “Non ci sono minacce credibili al momento alla città di New York da parte di alcuna organizzazione terroristica. Tuttavia le prime indicazioni ci fanno capire che questo è stato un atto intenzionale”. “La città di New York non si lascerà intimidire e non permetteremo a nessuno di cambiare il modo in cui viviamo la nostra vita”, ha aggiunto De Blasio. Va detto però che l’attentato di questa notte a New York ha un punto in comune con quello alla maratona di Boston del 15 aprile 2013: gli ordigni rudimentali piazzati in pentole a pressione. Insomma, aspettiamo di capire ma l’impressione è che dalla Clinton a De Blasio il mantra sia sempre quello obamiano di ridimensionare la minaccia del terrorismo.
Quello di oggi è il terzo attentato negli Usa in meno di un anno dopo la strage di San Bernardino (14 morti nel dicembre scorso) e quella di Orlando, 50 morti e 53 feriti da un attentatore che si mise a sparare sulle persone che affollavano un locale gay. Per l’attentato di Boston, l’8 aprile 2015 Dzhokhar Tsarnaev, il 21enne di origine cecena unico arrestato rimasto in vita, è stato condannato a morte.