Usa. Obama ai manager di Wall Street: “Guardate come vivono gli americani”

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Usa. Obama ai manager di Wall Street: “Guardate come vivono gli americani”

21 Marzo 2009

Barack Obama torna ad attaccare i manager di Wall Street, accusandoli di vivere in una "bolla" lontano dai veri problemi del paese. "Dovrebbero passare un po’ di tempo lontani da New York – ha detto il presidente nell’intervista a 60 minutes che verrà trasmessa domani e di cui sono stati anticipati degli estratti – dovrebbero andare in North Dakota, o in Iowa, o in Arkansas dove la gente sarebbe felicissima di guadagnare 75mila dollari all’anno, senza bonus, e così capirebbero perché gli americani sono arrabbiati".

Il riferimento è ancora alla vicenda dei bonus milionari che l’Aig, il gigante delle assicurazioni che il governo federale a settembre ha salvato con 180 miliardi di dollari, ha pagato a decine di manager, mossa che ha fatto infuiriare l’America, il Congresso e lo stesso presidente Obama. Ed ha investito come una bufera il ministro del Tesoro Tim Geithner, accusato di non aver bloccato i pagamenti, che però Obama nell’intervista è tornato ancora una volta a difendere e sostenere. Durante l’intervista alla Cbs, Obama ha detto che se Geithner dovesse presentare le sue dimissioni di fronte al montare degli attacchi, le rifiuterebbe. "Scusa amico, ma hai ancora il tuo lavoro" sarebbe la risposta, ha aggiunto il presidente.

Nel frattempo è stata diffusa la notizia che in breve il ministro del Tesoro americano, Tim Geithner, annuncerà il piano, rimandato per molto tempo, teso a liberare le banche in difficoltà degli asset tossici, attirando investitori privati ad assumersi insieme al governo i rischi dell’operazione da mille miliardi di dollari.

Così la stampa americana ha anticipato l’annuncio, previsto per l’inizio della prossima settimana, del piano che offrirà, secondo il New York Times, generose sovvenzioni, sotto forma di prestiti a basso interesse, per spingere investitori privati ad unirsi al governo per acquistare gli asset tossici dalle banche. Secondo fonti dell’amministrazione, citate da Politico, il piano userà fino a 100 miliardi di soldi dei contribuenti per riuscire ad arrivare ai mille miliardi attraverso i capitali privati.

"Stiamo creando un mercato, non salvando le banche – hanno spiegato – e visto che creiamo un mercato, lasceremo che sia il settore privato a stabilire un prezzo che sarà al di sotto del prezzo di acquisto ma superiore a quello che il governo avrebbe". La bufera provocata dalla vicenda dei bonus Aig, e che ha investito principalmente il ministro del Tesoro, non sembra quindi aver fermato il piano dell’amministrazione Obama che – sottolinea il Times – non dovrebbe prevedere restrizioni ai salari dei manager privati che vi parteciperanno.

Sulla riforma il presidente americano questa mattina, durante il tradizionale discorso radiofonico del sabato (ora diffuso anche in video su Internet), aveva dichiarato che "le resistenze al Congresso, ed i conseguenti negoziati, potranno aggiustare delle cifre, ma non bloccare le riforme chiave contenute nella finanziaria". È quanto ha ribadito il presidente americano nel , difendendo le priorità del suo programma. "Non si tratta di una lista di priorità potenziali, ma sono la parte centrale di una strategia più ampia per far avanzare questa economia aggredendo i veri problemi che l’hanno fatta arretrare per troppo tempo – ha detto Obam – i costi sanitari troppo elevati, la dipendenza dal petrolio straniero, le carenze del nostro sistema scolastico e fiscale".

Il presidente ha poi spiegato che la sua recente visita in California ha rafforzato la sua convinzione che queste sono le principali preoccupazioni degli americani: "In questi giorni in California è di questo che ho sentito parlare, delle preoccupazioni cui hanno fatto riferimento gli americani di tutto il paese che mi hanno scritto negli ultimi due anni. E – ha concluso – sono questi i problemi che ho deciso di affrontare nella finanziaria presentata al Congresso il mese scorso".

Obama ha comunque riconosciuto che "ci sono molte persone che considerano questi progetti troppo ambiziosi", ma ha sottolineato che si tratta di problemi che non possono essere ignorati. "Sono qui per affrontarli" ha detto ancora il presidente che è impegnato in un pressing sul Congresso per far approvare la sua finanziaria, da 3,5 miliardi di dollari, ritenuta – anche da diversi democratici moderati in distretti a rischio – troppo gravosa per il già disastroso deficit federale.

A peggiorare le cose, il Congressional Budget Office ha pubblicato una nuova stima del deficit federale per il prossimo decennio, stimato a 9300 miliardi di dollari, circa 2300 miliardi in più della più ottimistica stima della Casa Bianca. Secondo i revisori dei conti del Congresso, la finanziaria di Obama produrrebbe un saldo negativo di 1,4 miliardi di dollari, vale a dire il 13 per cento del prodotto interno lordo. Insomma, numeri che hanno rafforzato le posizioni della minoranza repubblicana: "Confermano – ha detto Judd Gregg, senatore del New Hampshire che è il capogruppo repubblicano alla commissione Finanze – che con il piano del presidente il nostro debito aumenterà a livelli scioccanti che sono semplicemente insostenibili e devasteranno le opportunità economiche dei nostri figli e nipoti".