
USA, trenta progressisti vogliono mollare l’Ucraina

25 Ottobre 2022
Non solo in Italia si allarga il fronte “pacifista” che vuole trattare con il genocida Putin, accade anche negli USA. Un gruppo di trenta liberal della Camera dei rappresentanti sta esortando il presidente Biden a cambiare drasticamente la sua strategia sulla guerra in Ucraina. L’obiettivo di costoro? I negoziati. Come se si potesse rinunciare all’integrità territoriale dell’Ucraina, quindi alla libertà di milioni di persone.
È inquietante perché queste sono le prime crepe consistenti tra i Democratici americani dall’inizio della guerra e arrivano contestualmente agli ostacoli che le sinistre e destre populiste stanno disseminando in tutti i Paesi membri dell’UE. Ma non solo, è inquietante perché l’appello, inviato alla Casa Bianca e pubblicato dal Washington Post, ignora dei punti fondamentali.
I costi del non vincere la guerra non si contemplano. Sono un tabù. Come se il genocidio e la riduzione in schiavitù degli ucraini non sia importante. Qualcuno di ragionevole può accettare che la Russia siano di nuovo autorizzata ricattare il mondo con la minaccia nucleare? Non si accorgono degli argini che si romperebbero verso le mire imperiali di Iran e Cina? Ma, soprattutto, ciò che manca sono le modalità con cui portare Putin a negoziare il suo invariato obiettivo: l’eliminazione dell’Ucraina.
Noi abbiamo Conte e De Luca, loro hanno Ocasio-Cortez e Jayapal. Tutti abbiamo dei bachi, ma non possiamo permettercelo. Putin va rispedito al confine russo e processato all’Aja. Non possiamo permetterci di fare compromessi ai danni del popolo ucraino e contro la loro volontà. All’Occidente e al mondo la guida degli USA serve e continuerà a servire, nonostante questi trenta progressisti privi di valori. Soprattutto se, come sembra, il leader della minoranza repubblicana va in una direzione simile.